Ansa
16 gen 2023
Charles Jeffrey Loverboy, con la moda sponsorizzo la diversità
Ansa
16 gen 2023
"Milano mi ricorda la mia Glasgow", dice Charles Jeffrey Loverboy, che ha debuttato a Milano, dove ha intenzione di restare a sfilare con il suo marchio e la sua moda libera, dove tutti indossano gli stessi capi: maxipull a motivi etnici scozzesi, kilt mini, reggicalzini e stivali scintillanti.

Tutti hanno il volto sporco di nero, perché sono usciti da una 'engine room', una sala motori, titolo della collezione per il prossimo inverno, che "sfuma i confini tra magia e working class", anche grazie alla collaborazione con il pittore John Byrne, ex di Tilda Swinton, il cui universo surreale è un omaggio alla classe operaia.
I suoi quadri sono riprodotti su abiti a cravatta, cappotti, gonne, indossate da modelli e appartenenti alla comunità queer, dove è nato il progetto Loverboy che, inizialmente era una "queer club night che organizzavo”, racconta il designer scozzese, “per pagarmi gli studi alla Saint Martin". "Mi attrae da sempre il mondo che i genitori non vorrebbero che i loro figli frequentassero", scherza Charles Jeffrey, che con la sua moda vuole "sponsorizzare la diversità". "Sostenibilità”, sottolinea, “non è solo produrre il giusto ma anche restituire qualcosa di ciò che ricevi e io lo faccio sostenendo la comunità queer", anche con accessori, come una collana con charms con i simboli della comunità, la cui vendita va a favore della causa.

"Anche a Milano c'è una scena underground che merita di essere portata alla ribalta", dice lo scozzese, amico del direttore creativo di Marni Francesco Risso. Se a Milano ha trovato il set ideale per le sue collezioni, Charles Jeffrey è orgogliosamente legato alle sue origini, tanto che esiste persino un 'Loverboy tartan' con motivo depositato e che il kilt domina in passerella, anche ridotto a un accenno, come sul retro della giacca sartoriale indossata come abito.
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