27 gen 2019
Chantecler: ridotto l’indebitamento e aumentati gli utili
27 gen 2019
Gabriele Aprea Presidente e Amministratore Delegato del marchio di gioielleria Chantecler S.p.A., che ha terminato il 2018 a poco più di 18 milioni di euro di fatturato, a tutto campo per FashionNetwork.com sul momento che sta attraversando l’imprenditoria in Italia e sulle iniziative del Club degli Orafi, di cui è Presidente, su cui punta, orgoglioso della sua italianità.

“Da Chantecler abbiamo preferito la qualità del fatturato alla quantità. Infatti si è ridotto, ma abbiamo aumentato gli utili”, sorride Aprea. “Bilancio solido, buon equilibrio patrimoniale-finanziario e valida organizzazione. Guardiamo a queste caratteristiche nell’ottica di rafforzarci, in quanto siamo una piccola-media impresa che per crescere deve lavorare sulle fondamenta. Per esempio, adesso stiamo investendo nelle risorse umane, in quanto vogliamo riprogettare l’azienda per crescere a scapito delle difficoltà intrinseche delle PMI”.
“Siamo una di quelle anomalie che vogliono dimostrare che un’azienda piccola può non solo esistere, ma anche crescere”, prosegue. “Ed è quello che facciamo con il Club degli Orafi, di cui sono Presidente Italia da 3 anni e in cui abbiamo una dialettica interessantissima: stiamo aiutando i nostri soci non solo a resistere, ma a rilanciarsi”, dice.

“Nel Club diamo consigli su come gestire il passaggio generazionale, o ci occupiamo di informare sui sistemi di pianificazione e controllo”, prosegue l’AD di Chantecler. “Proprio perché si è piccoli si deve controllare di più, vedi i grandi gruppi, che spaccano il capello nel curare questi sistemi. E poi nel Club degli Orafi affrontiamo il discorso del delicatissimo passaggio del tramandarsi delle aziende nostrane dalla seconda alla terza generazione. Questo della governance, della managerializzazione dell’impresa familiare non è un tema, è IL tema che al Club viviamo in maniera fortissima”. I numeri danno ragione ad Aprea: i soci riprendono a crescere, investono in formazione e guardano al futuro.
Attualmente Chantecler possiede negozi monomarca a Capri e Milano e un franchising a Tokyo. La distribuzione è anche garantita da un’attenta selezione di concessionari. In Italia, per esempio, il brand è venduto da circa 120 gioiellerie. Non sono previsti investimenti nel retail quest’anno. “Non vogliamo fare passi più lunghi della gamba, ma mantenere i conti sotto controllo, coniugando sostenibilità e well-being con ritmi d’attività non stressanti”, riepiloga.

L’80% dei ricavi di Chantecler è ottenuto in Italia, mentre i primi mercati esteri sono il Giappone e l'Europa in generale. I gioielli del marchio campano sono nati dai disegni originali di Pietro Capuano, soprannominato proprio “Chantecler”, che ha fondato l'azienda nel 1947 insieme all'amico Salvatore Aprea inaugurando a Capri la prima boutique. Oggi la società è posseduta al 100% da Chantecler Holding, in quote ripartite egualmente tra i figli di Salvatore, Gabriele, Maria Elena e Costanza Aprea. La sua sede odierna è a Milano, ma quella produttiva è a Valenza.
La "Campanella" è il gioiello simbolo di Chantecler, e ha un’estensione di gamma molto ampia, passando dalle pietre dure all’argento fino a creazioni con diamanti bianchi e corallo d’altissima gioielleria, ma altre linee simbolo del marchio caprese sono "Logo" (che quest'anno festeggia i suoi 35 anni), "Cherie" e la nuovissima "Paillettes". Il brand di alta gioielleria vanta anche la linea “Et Voilà” in argento che consente una maggiore accessibilità di prezzi.
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