Chantecler: edizione limitata di campanelle e fatturato cresciuto del 15%

Di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il
9 mag 2016

Chantecler presenta una limited edition di campanelle (da sempre i gioielli iconici e più venduti di Chantecler, realizzati in pavé di pietre preziose, in oro e diamanti o in pietre dure) ispirate alla bellezza dell'isola di Capri, realizzate dall'artista russo Max Goshko-Dankov, che si divide fra Mosca, Milano e Parigi, ha al suo attivo anche due personali di fotografia nel 2008 e 2015 a Mosca e che incentra i propri lavori sul concetto d'immedesimazione attraverso uno speciale metodo decorativo. Tre i soggetti protagonisti dell'edizione limitata: “Il pesce”, simbolo di eternità, “L'occhio”, simbolo di protezione, e “Underwater”, ispirato alla Grotta Azzurra di Capri.

I gioielli del marchio campano sono nati dai disegni originali di Pietro Capuano, soprannominato proprio “Chantecler”, che ha fondato l'azienda nel 1947 insieme all'amico Salvatore Aprea. La società, le cui azioni sono possedute al 100% da Chantecler Holding (in quote ripartite egualmente tra i figli di Salvatore, Gabriele (l'AD), Maria Elena e Costanza Aprea) genera ancora più dell'80% del fatturato in Italia.

Oltre all'Estremo Oriente, i principali progetti di espansione di Chantecler per consolidare e potenziare la distribuzione globale dei propri prodotti guardano agli Emirati Arabi, all'Europa Occidentale, all'Europa dell'Est e agli Stati Uniti, nell'intento di realizzare una crescita dei ricavi stimata nell’ordine del 20% entro fine 2016. Gli Aprea stanno poi pensando per il prossimo futuro alla realizzazione di una brand extension, per arrivare a proporre linee di prodotti per la casa, foulard, sandali e borse da sera a firma Chantecler.

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Il brand caprese oggi possiede sette monomarca di cui tre in Italia (Capri, Cortina, e Milano), uno ad Astana in Kazakistan, uno a Tokyo in Giappone e due a Hong Kong (questi ultimi quattro in franchising), e generano da soli il 33% del fatturato, arrivato nel 2015 a 18,5 milioni di euro, per una crescita del 15% rispetto al 2014, che per l'8% circa è dovuta al mercato interno. I ricavi ottenuti all'estero sono oggi pari al 40% del giro d'affari complessivo, una percentuale sostanzialmente raddoppiata in due anni, ma che dovrebbe ancora aumentare, nei piani del management. Il marchio di pezzi unici di alta gioielleria e di gioielli prêt-à-porter è anche distribuito in una rete di circa 200 gioiellerie rivenditrici selezionate in 15 nazioni fra Italia ed estero.

Capri, con le sue bellezze naturali e architettoniche, rappresenta la vetrina internazionale, mentre quella produttiva, amministrativa e logistica si trova a Valenza. Milano è ora la sede commerciale del marchio caprese, che a febbraio ha trasferito il suo showroom dalla precedente location di Via Gesù all'angolo con Via della Spiga al nuovo spazio in Via dei Piatti 9, in zona Missori.

A Baselworld 2016, la firma caprese di alta gioielleria si è presentata per la seconda volta in assoluto presentando la collezione “Caleidoscopio”, in cui spiccano leggerezza e simmetria, la linea “Enchanté”, nella quale un raffinato pavé di diamanti bianchi circonda pietre dure come onice e kologong, ispirata alla pavimentazione della maestosa strada di Capri scavata nella roccia che collega il centro storico dell'isola con Marina Piccola, e “Miniatura”, anello in cui è riprodotta l'opera dell'illustratore Fabio Finocchioli che racconta la dolce vita di Capri degli anni '50 e la storia del brand Chantecler.