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Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
6 mag 2019
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4 minuti
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Chanel: Virginie Viard svela la sua prima collezione

Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
6 mag 2019

Missione difficile per Virginie Viard, che lo scorso febbraio ha preso il testimone lasciato in eredità da Karl Lagerfeld presso Chanel. La designer ha presentato il 3 maggio a Parigi la prima collezione concepita interamente sotto la sua guida per la maison francese. Una sfilata cruise 2019-20 incentrata sul tema del viaggio, che ha dato l’impressione di rappresentare una fase di transizione più che una nuova partenza.

Chanel, cruise collection 2019-20 - ph Dominique Muret


Per dare il via a questo nuovo capitolo della storia della griffe, che è stata guidata per 35 anni dallo stilista tedesco, Chanel ha scelto come allestimento un stazione. Una scelta simbolica per questa prima sfilata post Karl Lagerfeld e profondamente legata al marchio, che nelle sue collezioni ha evocato più volte il viaggio. Tuttavia, questa stazione piuttosto spoglia, con giusto una lunga fila di panche sulla banchina dove gli invitati sedevano di fronte a binari vuoti, sembrava in controtendenza rispetto al tradizionale immaginario spumeggiante della griffe e alle stratosferiche installazioni a cui ci ha abituato.
 
L’allestimento si integrava in modo ideale sotto la navata del Grand Palais, adattandosi allo stile del monumento per ricreare lo spirito autentico di una stazione del XIX secolo, con le sue destinazioni dal fascino desueto: Venezia, Antibes, Bombay, Bisanzio… e i suoi controllori con berretto blu e camicia bianca, con la scritta della compagnia “Chanel Express”.

Come una metafora del cambiamento in divenire, questa stazione senza treni ha assunto la forma di una pagina bianca, mentre dietro le quinte era palpabile, al contrario, una certa effervescenza e opulenza. Prima della sfilata, infatti, gli invitati sono stati ricevuti per una pausa pranzo nel Cafè-Ristorante La Riviera, con un allestimento totalmente ricostruito di un vero ristorante di una stazione “Belle Epoque”, alla maniera del celebre “Train Bleu” della stazione parigina Gare de Lyon.
 
Dopo essersi ristorati, gli ospiti sono stati invitati a uscire dal lato della grande vetrata percorrendo la doppia scalinata, come quella del Train Bleu, per ritrovarsi di fronte ai binari. Le modelle uscivano dalle porte del ristorante al piano terra, ritrovandosi dentro alla stazione, pronte a percorrere la banchina per tutta la sua lunghezza.
 
Dopo il rinfresco, dunque, spazio alla moda. Il mood è stato subito definito da una serie di primi look dall’allure chic e sportiva, dove erano protagonisti dei trench fluidi indossati su pantaloni ampi e vagamente a sbuffo nelle stesse tonalità e su camicie bianche. Qua e là, le balze di un jabot facevano capolino dai risvolti di un impermeabile.

Virginie Viard ringiovanisce il tailleur Chanel - ph Dominique Muret


Dei leggings neri a motivi Arlecchino o con lettere e logo Chanel erano abbinati a giacche in tweed dai colori sgargianti (rosa, verde, rosso ciliegia). Una piccola borsa matelassé rosa fluo era indossata a tracolla su un tailleur pantalone in lana grigia, mentre un cardigan a righe è associato a bermuda in cotone bianco.
 
Colei che è stata il braccio destro di Karl Lagerfeld dal 1997 conosce Chanel come le sue tasche. È dunque con grande abilità che Virginie Viard ha ridefinito con dei piccoli tocchi il nuovo guardaroba della storica maison, attraverso modelli più sobri, limando i motivi decorativi e rendendo più moderni i tagli, pur preservando i codici del brand e lo stile di colui che ne è stato il mentore per più di tre decenni.
 
Ritroviamo quindi, da un lato, i classici tailleur Chanel in bianco, crema o colori più accesi come il blu elettrico, indossati con un top-reggiseno con un fiocco gigante, mentre la gonna è mini e con tasche. Inoltre, il tessuto matelassé, emblema delle celebri borse, è declinato nelle camice o nei pantaloni dalle tinte tenui lilla o acqua e menta.
 
Dall’altro lato, la stilista gioca con le asimmetrie negli abiti e nelle giacche, così come con volumi più fluidi per dare movimento alla silhouette, sia con pantaloni ampi, in pelle, aperti sul davanti o abbottonati di lato, sia con top che lasciano scoperta una spalla o vestiti con volant. Fiori in 3D sono incastonati in piccole maglie a scacchi o sugli abiti da sera.
 
Qui e là, il quadrante di un grande orologio, come quelli che si trovano nelle stazioni, compare su una t-shirt. Inoltre, Virginie Viard inserisce in qualcuno dei suoi outfit, con una strizzata d’occhio, due elementi emblematici del leggendario look di Karl Lagerfeld, ossia i mezzi guanti e gli alti colli di camicia in cotone bianco.

L'allestimento minimalista di Chanel - ph Dominique Muret


“È una collezione veramente geniale, che segna una nuova era per la maison. È completamente Chanel, con tutti i suoi codici, e al tempo stesso è nuova con la sua semplicità e sobrietà. Si sente una nuova freschezza”, ha dichiarato entusiasta Christelle Kocher, che oltre a guidare il proprio marchio, dal 2010 è la Direttrice Artistica della maison specializzata in decorazioni con piume Lemarié, uno dei “mestieri d’arte” del gruppo Chanel.
 
Il giovane stilista di Pigalle Paris, Stéphane Ashpool, che ha passato un anno di mentorship presso Chanel dopo aver vinto il premio dell’Andam nel 2015, ha commentato: “Accanto a modelli più classici, c’è qualche look nuovo nei tagli e nei volumi che non avevamo ancora visto”. Virginie Viard toglie un velo, dunque, ma senza svelare troppo. Da parte sua, la maison opta per una certa sobrietà, ancora in lutto per la dipartita di Karl Lagerfeld.

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