Reuters
Gianluca Bolelli
16 giu 2021
Chanel prevede una forte ripresa della sua attività nel 2021
Reuters
Gianluca Bolelli
16 giu 2021
Chanel prevede una crescita delle vendite a due cifre quest'anno, ha affermato martedì il direttore finanziario del marchio di lusso, che ha visto il suo fatturato 2020 colpito dalla crisi del coronavirus.
Le vendite della maison Chanel, nota in particolare per le sue giacche in tweed e le borse trapuntate, hanno raggiunto lo scorso anno 10,1 miliardi di dollari (8,3 miliardi di euro), per un calo del 18% a cambi costanti, superiore a quello osservato tra alcuni competitor. Il fatturato del numero mondiale del lusso LVMH è infatti diminuito del 16% nel 2020, mentre quello di Hermès è sceso solo del 6%.
“Al momento in cui stiamo parlando, si registra una crescita delle vendite a due cifre dall'inizio dell'anno rispetto al 2019 e non vediamo alcun motivo per cui questa tendenza possa cambiare”, ha detto Philippe Blondiaux all’agenzia Reuters. Cina e Stati Uniti sono i principali motori di questa ripresa che, secondo il CFO, è destinata a durare.
“Siamo andati oltre quello che alcuni hanno chiamato il revenge shopping; crediamo che sia uno slancio profondo e duraturo, fatto che potrebbe non essere vero per tutti gli attori del settore del lusso, ma lo è per i grandi marchi che hanno continuato a investire come abbiamo fatto noi”, ha aggiunto.
Nel 2020, Chanel ha investito la considerevole somma di 1,36 miliardi di dollari per sostenere le sue attività, ha dichiarato Philippe Blondiaux. La forte ripresa osservata dallo scorso autunno si è diffusa dalla moda alla gioielleria, compresi i prodotti per la cura della pelle. Ma il fatturato della sua importante attività di profumeria e make up, che dipende fortemente dalle vendite di prodotti nei duty free shop, è rimasto stabile rispetto al 2019.
Nonostante sia stata obbligata a chiudere i suoi negozi per limitare la diffusione del coronavirus, Chanel ha proseguito nell’adottare la propria strategia di lunga data consistente nel non vendere articoli di moda, orologi e gioielli online.
Il marchio francese, che però vende cosmetici e profumi su Internet, ha comunicato che le vendite online di quelle categorie di prodotti sono aumentate del 113% nel 2020 e del 57% da inizio anno.
Philippe Blondiaux ha riferito che la regola di base di Chanel, consistente nello svolgere l'80% dei suoi affari a livello locale piuttosto che diprendere dallo shopping dei turisti, è ormai una realtà in Cina e in molti Paesi asiatici.
La crisi sanitaria, che ha messo in luce il divario tra i marchi del lusso più forti e quelli più fragili, potrebbe accelerare il consolidamento del settore, ha detto Blondiaux, aggiungendo però che il gruppo dei fratelli Alain e Gérard Wertheimer non nutre ambizioni in fatto di fusioni e acquisizioni.
“Chanel non parteciperà a questo consolidamento, né come obiettivo né come acquirente. Non vi parteciperemo”, ha affermato.
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