Chanel: le majorette addomesticano il bestiario
Coco Chanel amava i leoni. Colei che le è succeduta, Virginie Viard, ama un intero bestiario, visto che ha messo in scena una sofisticata collezione di haute couture per Chanel in mezzo a una passerella di animali giganti.
Nella creazione dell'artista Xavier Veilhan, con il quale collabora regolarmente, c'erano cavalli di Troia, elefanti, leoni, topi, tori e varie creature mitologiche realizzate in compensato e cartone. Lo stesso materiale utilizzato nelle buste con le note del programma, che includevano immagini della modella Vivienne Rohner circondata da cuccioli di Corgi e Labrador.
“L'intera idea è emersa dopo il nostro show in Senegal, quando ho incontrato Xavier nell'appartamento di Coco ed è rimasto colpito da tutte le statue di leoni e dagli uccelli in gabbia che possedeva”, ha spiegato Viard.
Anche se l'immagine prevalente della collezione sono state le majorette leader di una banda musicale che hanno aperto la sfilata, ristilizzate però in modo molto raffinato.
Abiti con civettuole gonne corte plissettate, tagliate ben sopra la coscia, abbinate a nuove giacche Chanel che terminavano in vita. Elegantissime e vivaci. Tagliate con solo due tasche dotate di pattine, colletti piccoli - e talvolta rifinite con piccoli cani da caccia in metallo - e abbinate a stivaletti stringati bianchi e neri, le giacche sono parse molto fresche. Mentre tuniche e cappotti in tweed bouclé erano ricamati con immagini di Scotch Terrier e Labrador.
Aggiungendo un ulteriore senso di divertimento, varie modelle indossavano cappelli a cilindro da maestro del circo. Avevano tutte l'energia sportiva delle majorette, mescolata con l'eleganza delle donne parigine. Ancora un altro esempio di come Viard abbia con intelligenza saputo ridurre l'età target della cliente Chanel durante i suoi quattro anni di permanenza presso la stimata maison francese.
Il maestro del mix Michel Gaubert proponeva intanto in sottofondo una miscela sapiente di musica da rave party, con protagonista il ‘Felix cut’ di Don't You Want Me.
Il cast si intersecava attorno alle statue alte tre metri del bestiario che si trova all'interno del Grand Palais Ephémère, un'enorme struttura situate di fronte all'Ecole Militaire, che sostituisce temporaneamente l'originale mentre è in fase di ristrutturazione.
Per la sera, Viard ha fatto un salto di qualità con elegantissimi abiti da cocktail pied-de-poule metallici svasati dalla vita in giù, e con abiti in pizzo nero semitrasparente con balze, ma anche con vestiti in chiffon arricciato, ancora una volta sormontati da cappelli a cilindro.
Bellissimi abiti in pizzo presentavano scolli all'americana fatti di teste di cervo e corna di filo d'oro, mentre la Marianna, o sposa, che chiude tutte le sfilate della haute couture, era la modella tedesca Anna Ewers. Il vestito le arrivava a metà coscia, il velo ricoperto di colombe bianche e gli stivali di pelle dorata.
Viard ha fatto l’inchino finale avvicinandosi con grazia a Veilhan e insistendo che si unisse a lei, cosa che ha fatto con timidezza. Così gli applausi sono saliti di un'altra tacca, da parte di un pubblico che comprendeva Roger Federer, Baz Luhrmann, Hio Miyazawa, Fumi Nikaido, Lilith Stangenberg, Sonoya Mizuno, Blanca Li, Iman Perez, Rossy de Palma e le vecchie amiche della maison Caroline de Maigret e Ines de la Fressange.
“Volevo il senso del divertimento delle majorette e il loro senso di libertà fisica. E le gonne corte erano belle da provare nell'alta moda. E volevo che la mia sposa fosse come un uccellino, in contrasto con tutti questi enormi animali. Per me, Anna è come un'eroina di un film sul circo”, ha concluso Viard.
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