Chanel in modalità moschettiere moderno
Un puro momento parigino da Chanel, con tutta la spigliatezza, la sicurezza e l’impertinenza dello stile che questo implica. Una collezione allegra, svelata questo martedì.

Presentata al Grand Palais in una mattina glaciale, la collezione Autunno-Inverno 2020/21 del marchio francese è parsa un'esplosione di ottimismo, che è stata particolarmente apprezzata, dato che la stagione internazionale delle sfilate sta per concludersi dopo quattro settimane sotto la minaccia del coronavirus.
Una selezione di colonne sonore di film francesi ha fatto da cornice: La favolosa storia di Pelle d’Asino in apertura, commedia musicale diretta da Jacques Demy nel 1970, girata nella regione dei castelli della Loira. Ma sebbene la collezione declinasse l’immaginario classico francese, con tutta una serie di pantaloni da moschettiere e stivali da pirata coi risvolti, non aveva niente di troppo letterale, per un look decisamente contemporaneo.
La direttrice artistica di Chanel, Virginie Viard, aveva già impostato il tono del défilé con un ingegnoso video teaser, realizzato da Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin. Diffuso dal giorno prima della sfilata, mostrava due modelle sul Pont des Arts, Rianne Van Rompaey e Margaret Qualley, con il primo dei loro due volti che si trasformava magicamente per rivelare il secondo.
In seguito, Rianne Van Rompaey ha aperto lo show con un abito a tre pezzi verde lime, completato da un paio di stivali, al fianco della top model italiana Vittoria Ceretti in un completo nero composto da un jodhpur sbottonato a partire dal ginocchio, una giacca da baseball e un minuscolo top di pizzo decorato con molte file di perle. Le due chiacchieravano animatamente, primo di una serie di gruppi di due o tre modelle che camminavano come amiche di vecchia data, spesso a braccetto, intente a sorridere e discutere.
Erano vestite con boleri di seta con la stampa di un cavallo alato, abiti senza spalline neri in calicò, strettissimi abiti cappotto a doppio petto in lana bouclé a dodici bottoni, e un assortimento di jodhpur e casacche da fantino. E Virginie Viard ha anche proposto una gran varietà di forme di giacche innovative – versioni doppio petto mini con ampi colli svasati, fino a caban con ampie tasche applicate.

Quasi tutti i look sono stati accessoriati con gioielli bizantini, dai vivaci colori da mosaico: croci, orecchini, collane e bracciali.
“Romantica, comoda e a suo agio. Parigina”, ha spiegato Virginie Viard, che aveva un’aria particolarmente distesa nel backstage dopo la sfilata.
Le top model attraversavano con la loro camminata allegra il gigantesco pavimento a specchio, coperto di ghiaccio secco. I 2.600 spettatori erano comodamente seduti sulle pendici di una magica montagna bianca. A metà strada, l’ambientazione è diventata drammatica, poiché la colonna sonora ora era quella del film Les biches – Le cerbiatte, la cupa storia d’amore bisessuale maledetto diretta da Claude Chabrol, nel quale recita la bellezza glaciale Stéphane Audran, che a un certo punto dice qualcosa a un artista di strada, con un'espressione cupa – e la scena si svolge proprio sul Pont des Arts.
Comunque, l'umore della sfilata è stato sempre spensierato, una caratteristica ulteriormente sottolineata dai bellissimi capelli lasciati sciolti, dal trucco naturale e dalle top model radiose.
“Sapevate che Coco Chanel possedeva un cavallo da corsa che si chiamava Romantica?”, ha sorriso Virginie Viard.
Alla domanda su quale sia stato il punto di partenza per questa collezione, la designer ha estratto il suo smartphone e ha mostrato una vecchia foto in bianco e nero di Karl Lagerfeld con la giornalista italiana di moda Anna Piaggi. Il suo predecessore indossava stivali da pirata. “Ho iniziato da lì!”, ha riso, indicando le scarpe.
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