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Ansa
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Pubblicato il
28 gen 2010
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Chanel: impero argento e pastello
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28 gen 2010
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PARIGI, 26 GEN - Imperiale la nuova collezione Chanel Haute Couture. Tutto un giro di pastelli e di argento antico. Neppure un filo di nero, niente che sia men che luminoso, luminosissimo, con calze scintillanti e scarpe 'silverplated'. Per la nuova alta moda, per le signore che potranno indossarla la prossima estate, Kaiser Karl, come Lagerfeld viene soprannominato, si è trasformato in un Napoleone III.
Tuttavia non si pensi a una collezione che strizzi l'occhio al costume d'epoca, anzi. Tutto qui è molto moderno. Più Mademoiselle Coco che contessa di Castiglione. Ci sono i classici tailleur, stavolta 'glitterati', con giacca più lunga e diritta, con spalle sostenute e una orlatura argentea che decora anche il giro manica. Argento dappertutto, per le camelie, i fiocchi piatti, i mezzi guanti in pelle, i bracciali, le broches, i ricami che sembrano fusioni colate sull'abito rosa.
Una collezione ricchissima di chemisier microplissettati, di paltoncini a mosaico di pizzo, di mantelle traforate, di drappeggi a tenda. Indimenticabili gli abiti lunghi da gran sera, in raso dai toni pastello, con tralci di fiori e ricami a ramages in argento antico a trattenere i volumi, a creare drappeggi sul seno, a inscenare un corteo di imperiali giovani signore con grandi acconciature. Decisamente dedicato a Napoleone III, senza troppe metafore, il rilancio di Worth, storico marchio francese acquisito dall'imprenditore indiano Dilesh Metha.
Lo stilista vicentino Giovanni Bedin, 35 anni, da parecchio tempo si occupa della griffe che già si era riproposta al pubblico, anni fa, con i corsetti. Ora pare che la volontà di affrontare il mondo della moda in tutti i suoi aspetti (Worth è famoso anche per i profumi) sia definitiva: stasera quindi la collezione presentata a Parigi su manichini speciali, dalla vita molto stretta, è dedicata proprio all'epoca del Terzo Impero che segnò la fama di Worth ("la maison - dice Bedin - vestiva sia l'imperatrice Eugenia sia la Contessa di Castiglione").
Gli abiti sembrano quelli di fine 800, ma 'ristretti' fino a diventare dei miniabiti di 60 centimetri in tutto, dove si concentrano un numero incredibile di lavorazioni, ruches, plissettature. In pratica degli abiti-corsetto, quasi degli accessori, da mettere su lunghe tuniche o pantaloni, oppure da 'osare' su pelle nuda come una sensule tutù. Il tutto arricchito da bracciali e cinture a forma di serpente, disegnate da Maria Carla Orsi, amica dello stilista.
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