Chanel a New York: “Walk like an Egyptian”
“Walk like an Egyptian”, ovvero “Cammina come un egizio”, come diceva la canzone delle Bangles. E vèstiti anche come lui in questa stagione, dice Chanel, che ha presentato la sua ultima collezione Métiers d’Art dentro al Tempio di Dendur, che ora si trova all'interno del Metropolitan Museum of Art di New York.
Originariamente situato lungo il Nilo, il tempio è stato lo sfondo ideale per questi vestiti, che hanno avuto come riferimenti ispiratori le mogli dei Faraoni, ma anche principesse nubiane, graffiti geroglifici, e gioielli del Medio Regno, spesso proposti nei modi più inaspettati.
Ha persino sfilato Pharrell Williams in questo show, vestito come un faraone, girovagando in pantaloni e stivali di pelle dorata con abbinata una tunica in maglia a coste, il tutto rifinito con una collana ingioiellata degna di Tutankhamon. Bello il suo occhio bianco cerchiato ed allungato in stile Cleopatra, per gentile concessione della truccatrice Lucia Pica.
L’outfit e il trucco hanno fatto guadagnare al cantante/produttore un mormorio di approvazione da una prima fila costellata di celebrità che includeva Margot Robbie, Julianne Moore, Marion Cotillard, Sofia Coppola, Diane Kruger e diverse centinaia di clienti privati.
Tutto è stato organizzato attorno all'antico tempio egizio, salvato negli anni '60 dalla distruzione. Visto che la Diga di Assuan, appena costruita sul Nilo, l’avrebbe cancellato, Dendur è stato prelevato e ricostruito con cura all'interno del Met, dove oggi gli ospiti del museo possono godere della sua straordinaria grazia e dei bellissimi pittogrammi e simboli che esibisce.
“Molte persone non lo notano, ma New York è piena di design e arte egizia in così tanti edifici. Il che fa capire bene quanto potente fosse quella cultura”, ha commentato Karl Lagerfeld, in una stanza sul retro dell'ala dedicata alle arti decorative del Met, con un enorme affresco di Versailles su una parete, mentre salutava Blake Lively e Penelope Cruz.
“Notevole: la combinazione di idee e culture era bellissima”, ha sussurrato dolcemente la Cruz, vestita con un abito Chanel fatto di piume nere e verdi.
Anche gli ornatissimi ‘kilt’ dei faraoni sono stati riprodotti su alcune sontuose gonne; maglie d'oro brunito; medaglioni di stoffa; e mini abiti metallici a quadretti. L'invito presentava un bel disegno fatto da Karl di Coco Chanel che indossa un abito firmato Chanel in versione Statua della Libertà, intenta a stringere in mano la fiaccola della dea e ad indossarne la celeberrima corona stellata.
Lagerfeld ha aggiunto al concept della sfilata una spruzzata di graffiti street newyorchesi, ai quali ha mescolato simboli egizi, e segni e numeri trilaterali.
Coco Chanel ha visitato la prima volta l’America nel febbraio del 1931 in viaggio verso Los Angeles, dove il produttore Samuel Goldwyn l'aveva assunta per vestire le principali attrici dell’epoca. Una delle più grandi rappresentanti di sempre di quella professione, Katharine Hepburn, avrebbe poi interpretato Coco più avanti nel tempo, in un musical omonimo a Broadway nel 1969.
I colori principali visti in passerella erano il bianco e, soprattutto, l'oro – ammirato in stivali di pelle imbottiti; colbacchi dorati in vera pelle o su interminabili gioielli in metallo.
“L’oro era un colore fondamentale per gli Egizi. Ideale per gli stivali, anche se non per i collant, perché già a una prima occhiata possono sembrare a buon mercato”, ha aggiunto Lagerfeld nel museo, che si erge accanto a un enorme obelisco di Cleopatra.
La sfilata ha rappresentato una combinazione di bei vestiti indossati da un casting stellare; abiti ideali per una sposa di Ramsete III, o per una donna in carriera molto determinata.
Nel post-show, tutto il pubblico si è spostato verso il polmone verde della Grande Mela per partecipare a una versione hipster di una festa da ballo tutta americana, con stand di hot dog, chioschi di hamburger e bar-discoteca. Una visione degna di David Lynch, ambientata all'interno di una grande tenda costruita appositamente per l’evento a Central Park.
Per primi si sono esibiti la cantante etiopico-statunitense Kelela e una compagnia di danza, prima che un gruppo di ballerini eseguisse una performance di Vogueing durata un'ora che ha ipnotizzato il pubblico di 1.000 persone.
Loro non camminavano come egiziani; sebbene si sappia già che l'iconografia egiziana tornerà in…. voga l'anno prossimo. In conclusione, un défilé che ha rappresentato l’ennesimo esempio di come Lagerfeld fissi ancora l’agenda della moda globale, e che lo faccia, fatto ancor più notevole, alla bella età di 85 anni.
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