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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
30 set 2018
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Celine: Slimane rovescia l'ancien régime

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
30 set 2018

E finalmente, dopo oltre 300 sfilate proposte su entrambe le sponde dell'Atlantico, tutti quelli che contano nell’universo della moda si sono ritrovati seduti assieme per assistere allo show più atteso degli ultimi 5 anni. Il debutto di Hedi Slimane per Celine.

Celine - Primavera-Estate 2019 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Un doppio debutto, in effetti, visto che Slimane ha anche svelato la prima collezione maschile della maison Celine, che è stata fondata a Parigi nel 1945 da Céline Vipiana.
 
Lo show è stato messo in scena sotto una tenda nera opaca davvero enorme in Place Vauban, letteralmente all'ombra della tomba di Napoleone. A Hedi non è mai mancata l’autostima. Presenti: Lady Gaga, Karl Lagerfeld, Catherine Deneuve, Virgil Abloh, praticamente tutta la famiglia di Bernard Arnault, il Presidente di LVMH, che possiede Celine, e persino Bobby Gillespie dei Primal Scream, che è forse stato un po’ una fonte d'ispirazione per questa collezione, hanno suggerito diversi anglosassoni presenti.

Ricordiamo che Slimane sostituisce una designer acclamata e di successo, l’inglese Phoebe Philo; e si facevano molte speculazioni su quanto avrebbe rispettato la sua opera – fortemente orientata verso signore proprietarie di gallerie d'arte ed imprenditrici con inclinazioni artistiche. Alla fine, Slimane ha praticamente fatto a pezzi quella tradizione, tagliando 20 anni buoni dall’età media della cliente Celine.
 
Il suo look di apertura è sembrato prendere il via da dove aveva lasciato la sua ultima collezione parigina, un isolato show d’alta moda per Saint Laurent. Un abito da sera a pois in piena regola con spalle vaporose, quasi a forma di fungo.
 
Ma il mood aveva un tocco molto più europeo rispetto alla sua precedente era californiana: un'esplosione audace di chiffon nel top successivo, sopra una minigonna molto corta e degli stivali alla caviglia molto alti. Proprio come un tempo Slimane aveva creato uno stivaletto interamente borchiato che aveva conquistato il mondo della moda e fatto tendenza, aspettatevi che faccia la stessa cosa con i suoi nuovi stivali da cowboy del 2° arrondissement con cerniere e fibbie.
 
Un'intera serie di abbaglianti abiti da cocktail in argento, rosso scarlatto e oro brunito appariranno meravigliosi sulle pagine editoriali e dovrebbero lasciare presto i negozi Celine. Anche gli abiti-corsetto semi-trasparenti erano attraenti, ideali per il matrimonio di una giovane biker. E con un intelligente tocco francese, Slimane ha dotato quasi ogni modella di cappellini e velette decorativi realizzati con reti e perle, per rocker stilisticamente eleganti. Il titolo che ha scelto per questo suo défilé di debutto? “Paris La Nuit”.

Celine - Primavera-Estate 2019 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


In verità, la più grande novità fashion è stata l’abbigliamento maschile proposto dal designer francese. C'è una ragione per cui Slimane è stato il primo stilista di moda maschile a raggiungere lo status di star del rock, nei suoi gorni da Dior Homme: riesce a combinare un talento sartoriale senza pari con un senso del look davvero innovativo. E c’è riuscito ancora in questa occasione, con un pantalone aderente, ma leggermente incurvato alla coscia, che terminava proprio sulla caviglia. Ha fatto in modo che ogni persona del pubblico guardasse i propri pantaloni e pensasse: "Non sono più alla moda". Stessa cosa per la grande giacca doppiopetto a sei bottoni che lui stesso indossava nel backstage, tagliata nella stessa maniera.
 
“Un diario notturno di giovani parigini”, era il principale commento lapidario che si sentiva fare in platea sullo spettacolo offerto da Slimane, che in seguito ha posato per le foto con Karl Lagerfeld.

“Mi è piaciuto? Questi sono esattamente i tipi di vestiti che voglio indossare, quandi naturalmente sì”, ha detto Karl.
 
Aggiungete trench da samurai tagliati alla perfezione; corte giacche militari a 10 bottoni; cappotti di leopardo finto e alcune redingote da dandy, tutti capi davvero eccezionali.
 
Pettinato coi capelli arruffati, e agghindato con occhiali retrò e a volte con infradito, il cast sembrava composto da rocker parigini che cercavano un lavoro in una band New Wave.
 
L'invito di Hedi era un album rilegato di foto in bianco e nero che aveva scattato a Parigi. Quattordici immagini che comprendevano una colonna luminosa, una palla da discoteca, una boiserie sbiadita, un muro graffiato, tende scadenti e un backstage sfasciato. Le location erano 14 dei vecchi ritrovi parigini di Hedi: Balajo, Bus Palladium, Chez Castel, Chez Jeannette, Chez Moune, Folies Pigalle, La Cigale, Whisper Club, Le Crazy Horse, La Station, La Java, Le Rouge e Pile ou Face. Tutto ciò suggeriva una certa nostalgia per l'oscuro splendore della sua giovinezza e il tipo di vestiti con i quali si è costruito la sua reputazione: smoking da nottambuli, jeans skinny e blazer da rocker.

A favore di Slimane va detto che lui ha sempre dichiarato apertamente che una volta avrebbe voluto fare il giornalista; non a caso la sua abilità nell’attirare e indirizzare l'attenzione dei media non è seconda a nessun designer. Sebbene siano stati proprio quei giorni della gioventù, passati a scoprire Parigi dopo la mezzanotte, che alla fine lo hanno portato ad una vita nella moda.
 
La posta in gioco era alta sabato sera, poiché Celine ha attualmente un fatturato annuale di circa 1,2 miliardi di euro, ed è palesemente un pesce relativamente piccolo paragonato a giganti come Chanel, Gucci o Vuitton. Ma Arnault ha messo abbondantemente in chiaro agli azionisti di LVMH che vuole vedere Celine nella Serie A del lusso, e per questo ha consegnato tutte le redini creative della maison – Donna, Uomo, Accessori, Profumi, tutto – a Hedi.

Celine - Primavera-Estate 2019 - Womenswear - Parigi - © PixelFormula


Slimane quasi certamente sarà molto criticato da qualcuno per essere rimasto troppo vicino alle sue idee precedenti sia per YSL che per Dior, e per essersi completamente disfatto dei codici stilistici della Philo. Ma questi non coglieranno il punto focale della sua collezione: l’ultima maniera di rivisitare l’iconografia a base di parigine fredde, notturne e cerebrali e di rocker gentiluomini che costituisce il DNA di Hedi.
 
Per sottolineare maggiormente il rovesciamento dell'ancien régime, Hedi ha voluto che un membro della Guardia Repubblicana annunciasse l’inizio del défilé con un rullo di tamburi. L’enorme spazio, va notato, è stato trasformato in showroom in un batter d'occhio e ha iniziato a vendere all'ingrosso le collezioni ai buyer internazionali per i tre giorni successivi.
 
Intanto, il Napoleone del lusso Arnault si aggirava nel dietro le quinte con un sorriso beato, praticamente ridacchiando. E non abbiamo potuto fare a meno di ricordarci della famosa e citatissima affermazione di Bonaparte, che lui preferiva avere ai suoi comandi ufficiali fortunati. Beh, pochi sono più baciati dalla fortuna di Hedi.

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