Celine: New Wave, e un nuovo ordine, in Place de la Concorde
Hedi Slimane ha offerto il momento culminante della Settimana della Moda maschile di Parigi realizzando una collezione potente per Celine che ha aperto un nuovo capitolo nei riferimenti culturali del designer – in questo caso, la Londra contemporanea.

Lungo tutta la sua carriera, Slimane ha fatto riferimento agli esili culturali che si è autoimposto. Prima da Dior Homme, dove i suoi lunghi soggiorni a Berlino hanno influenzato i tocchi techno e la silhouette espressionista. E, successivamente da Saint Laurent, dove il suo risiedere a Los Angeles lo ha portato a un completo revival hippie-chic dell’intera West Coast. La sua ultima mossa? Un'immersione nella capitale britannica, le cui influenze hanno attraversato tutta questa collezione.
“Sono andato a Londra per la prima volta a maggio, e mi sono reso conto di quanto mi stavo perdendo della creatività locale. Ero al corrente di quell’esplosione creativa, ma questa esperienza mi ha davvero aperto gli occhi e ho iniziato a fotografare. E alla fine ci sono tornato per un paio di mesi”, ha rivelato Slimane nel backstage.
A prima vista, il designer parigino è stato ispirato da tutto il movimento della New Wave della fine anni ‘70/inizio ‘80, ma senza rinnegare il proprio universo. Proprio come aveva reinterpretato lo stile della controcultura californiana da YSL, traducendolo in una nuova attitudine rock'n'roll, domenica sera è stata la New Wave ad essere rivisitata attraverso il suo sguardo, tra volumi svasati, una silhouette modernizzata e abbaglianti finiture in metallo sui tessuti.
Dopo lo show, come previsto, si sono scatenati i soliti critici su Internet, i quali sostenevano che Slimane sa solo fare Slimane e si ripete continuamente. Quelli di noi che hanno vissuto davvero le epoche della New Wave e della No Wave, e che hanno potuto frequentare discoteche come il CBGB o il Mudd Club nel loro periodo di massimo splendore, sapranno che questa è una sciocchezza arida e senza senso.
Nella sfilata abbiamo potuto ammirare dai pantaloni corti, larghi e arrotolati, alle giacche da biker borchiate con inediti gomiti articolati, e poi cappotti con motivi animalier striati, perfecto d’alta moda cuciti come una sella per cavalli, una splendida vestaglia disegnata per un dandy dissoluto: tutto il guardaroba maschile è stato passato in rivista da Hedi. Il quale vi ha aggiunto un tocco contemporaneo - insieme a quel lustro, quello splendore commerciale che lo stilista francese riesce sempre a dare alle sue collezioni, qualunque sia la casa di moda per cui disegna.

Anche alla leggendaria giacca da lavoro di media lunghezza (la donkey jacket) a due tonalità di colore – indossata da un modello che sembrava avere nove anni – è stato aggiunto un tocco di novità con le proporzioni diverse per le spalle in pelle. Infine, il libro-invito di Slimane presentava non fotografie, ma motivi grafici bicolori in bianco e nero.
Inoltre, nessun designer sa usare la luce e il buio più di Hedi: per la sfilata ha fatto costruire una scatola nera sul lato est di Place de la Concorde, circondata da barriere in cemento dipinte di nero. Un lato aveva una finestra enorme, per cui lo sfondo della sfilata era rappresentato dagli Champs Elysées interamente illuminati. Lo show è iniziato con una fantastica scultura di luce: una gigantesca palla di luci fluorescenti che fluttuava lungo la pista, e poi si è conclusa con un assolo appassionato al sax di James Chance. Il che mi ha fatto ricordare i giorni felici della mia giovinezza, quando ho visto questa leggenda della No Wave suonare con la sua jazz band The Contortions al night-club newyorchese Danceteria.
“Volevo catturare ciò che sta accadendo oggi nella musica e come sta cambiando. Ecco perché ho chiesto a James Chance di venire a suonare”, ha detto Slimane, particolarmente rilassato dopo la sfilata. A differenza di Chance, che è stato famoso anche per aver affrontato con aggressività il pubblico alla fine dei suoi concerti. E che anche l’altra sera, mentre lasciava la passerella, sembrava soffocare un fumantino nervosismo.
"Do not go gentle into that good night, old age should burn and rave at close of day" (“Non andartene docile in quella buona notte,i vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno”, ndr.), ha scritto una volta il poeta Dylan Thomas, in una delle sue composizioni più famose. Non è possibile che questo possa mai accadere a Hedi o James.
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