Cda Pitti Immagine, Marenzi: riorganizzazione per consolidare leadership

Di

Edoardo Meliado

Pubblicato il
19 lug 2017

Sotto la presidenza di Claudio Marenzi si è svolto a Firenze, martedì 18 luglio, il Consiglio di Amministrazione di Pitti Immagine per presentare le prime decisioni sulla riorganizzazione interna dell’azienda, frutto di un lavoro comune con la capo holding Centro di Firenze per la Moda Italiana.

“Il processo di riorganizzazione interna avviato – ha spiegato Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – ha lo scopo principale di consolidare la posizione di leadership internazionale conquistata nell’ultimo decennio, da cui derivano anche grandi opportunità di sviluppo”. La gestione di una fase economica particolarmente complessa per il sistema della moda, la gestione degli effetti sulle attività fieristiche determinati dalle grandi opere pubbliche destinate a cambiare il volto della città  (e anche della Fortezza da Basso) sono i grandi temi su cui dovrà concentrarsi il management aziendale per gli anni a venire.

“L’obiettivo”, prosegue Marenzi, “è potenziare l’azienda, rendere ancor più efficiente l’assetto operativo, valorizzare ruoli e competenze del senior management e favorire una diffusa crescita interna”. Raffaello Napoleone manterrà intatte le sue prerogative di Amministratore Delegato, ha assicurato Marenzi, smentendo decisamente le voci di un suo ridimensionamento. L'attuale A.D. lascia invece la carica di direttore generale, che verrà assunta da Agostino Poletto, ma al contempo assume una funzione direttiva più specifica per i rapporti istituzionali e le pubbliche relazioni. Le precedenti procure per le funzioni generali di tipo gestionale-operativo restano in capo a Vincenzo Franco. Poletto manterrà la direzione marketing, così come Lapo Cianchi, nominato vice direttore generale, mantiene la direzione comunicazione ed eventi. 

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Rimangono da sciogliere alcuni nodi sulla permanenza di aree di sovrapposizione per quanto riguarda il rapporto con il Centro di Firenze per la Moda Italia; tuttavia, Marenzi si dice ottimista  poiché, ha commentato, “gli obiettivi di fondo sono comuni e condivisi”.