Dopo aver annunciato lo scorso settembre il suo ingresso nel settore “home”, Roberto Cavalli ha svelato mercoledì a Milano questa sua nuova collezione, che presentata in certe mostre di settore ha avuto “un riscontro decisamente sopra le aspettative”, spiega Daniele Corvasce, uno dei manager della maison.

Roberto cavalli Home Interiors

Composta da diverse tipologie di prodotti di arredamento, la collezione sarà commercializzata a partire da settembre prevalentemente nei vari canali specializzati attraverso le licenze siglate da Roberto Cavalli con sette partner: mobili e complementi d’arredo con JC Passion, carte da parati con Industrie Emiliana Parati, rivestimenti e pavimenti in ceramica con Gruppo Ceramiche Ricchetti, tessile con Caleffi, lampade e complementi in vetro di Murano con Formia International, tappeti e arazzi con Roubini Inc. e per l’“art de la table” con Arnolfo di Cambio - Compagnia del Cristallo.

Inoltre la collezione sarà venduta in alcune boutique della griffe. “C’è l’ipotesi di aprire anche dei negozi Roberto Cavalli Home dedicati, ma è ancora prematuro parlarne”, aggiunge Daniele Corvasce. E’ stato firmato inoltre in questi giorni un accordo con il gruppo cinese Da Vinci, specializzato nella distribuzione di grandi marchi d’arredo internazionali, per aprire dieci showroom dedicati a questa collezione in tutta l’Asia.

Roberto Cavalli Linen

Il marchio toscano, che ha fatturato 178 milioni di euro nel 2011, spera di conquistare con questi prodotti una maggiore penetrazione nei mercati a più forte crescita, quali l’Europa dell’Est, il Medio Oriente, la Cina e l’Asiac Pacific oltre ai suoi tradizionali mercati Europa e America. “Abbiamo in progetto con questa linea Home delle estensioni che toccheranno in primis i Cavalli Club e i Cavalli Cafè e perché no anche il settore alberghiero”, commenta Roberto Cavalli.

Il gruppo, che ha firmato a fine 2010 un accordo di licenza per lo sviluppo di questi locali, potrebbe abbinarli ora con la sua linea di arredamento. Questa sfida del mondo casa sembra entusiasmare lo stilista, stimolato nel confrontarsi con un nuovo settore, perché come lo spiega lui stesso: “Ho già detto e fatto tanto nella moda”.