15 giu 2019
Cavalli: cinque offerte pervenute, verso la ristrutturazione senza concordato
15 giu 2019
Sale a cinque il numero di pretendenti per l’acquisto di Roberto Cavalli. Ad annunciarlo è la stessa maison attraverso una nota diramata la sera del 14 giugno. Sul suo tavolo, oltre alle offerte vincolati di OTB, Bluestar Alliance e Damac Properties sul 100% del capitale, sarebbero giunte altre due proposte, una vincolate per acquisto di asset e una manifestazione di interesse. In lizza risulterebbe anche il player americano di real estate e brand lifestyle, Infinity Group.

La società, contattata da FashionNetwork.com, non ha voluto rilasciare alcuna indiscrezione sul nome del quinto offerente.
'All-in' di OTB, Bluestar Alliance e Damac Properties, che hanno rilanciato con offerte vincolanti sul 100% del capitale dell'azienda di moda, il cui azionista di controllo è il fondo Clessidra con una quota del 90%, mentre il restante 10% è ancora in capo allo storico fondatore della griffe, Roberto Cavalli.
Occhi puntati, quindi, sulla holding italiana di moda di Renzo Rosso, già licenziatario della seconda linea del marchio, Just Cavalli; ma anche sul gruppo americano Bluestar Alliance, proprietario di marchi come Bebe, Catherine Malandrino o Brookstone, e sulla dubaiana Damac Properties, che ha siglato con il marchio toscano un'intesa per curare l'interior design del primo Aykon Hotel sulla Dubai Marina.
Al momento, l’unica certezza è sulle tempistiche, perché “entro la prossima settimana avremo il nome”, spiegano dall’azienda, che attraverso un accordo di ristrutturazione del debito potrebbe riuscire ad evitare il concordato.
Roberto Cavalli SpA, che lo scorso aprile ha annunciato l’interruzione delle sue attività negli USA (chiusura della filiale Art Fashion, degli store monomarca e licenziamento di 96 dipendenti), si è impegnata ad attuare ulteriori misure di razionalizzazione nei raparti retail, stile e consulenza e marketing.
Il prodotto non “esce” dal negozio e nessun effetto ha sortito la mossa dell’AD, Ferraris, promotore della nomina allo stile di Paul Surridge, che lo scorso marzo ha lasciato l’azienda. Nel 2017 (ultimi dati disponibili) le vendite continuavano a calare a 152 milioni di euro (dagli oltre 200 milioni del 2014) con un risultato negativo di 33,7 milioni.
“Il nostro obiettivo rimane quello di vendere e trovare un nuovo investitore che conservi tutti gli asset del gruppo e rilanci il brand”, conferma un portavoce della Roberto Cavalli, “ma l’ultima parola è del commissario, che dovrà valutare se il business plan dell’offerente sarà in grado di dare le giuste garanzie ai creditori”.
La strada del concordato si era resa necessaria lo scorso marzo, dopo il no di Clessidra alla proposta della società di un nuovo aumento di capitale da 47 milioni di euro e per l’assenza di offerte vincolanti d’acquisto (al tempo ne erano pervenute 6 dalle oltre 80 iniziali).
Il 3 agosto scade il tempo concesso dal Tribunale per presentare una proposta definitiva di concordato o di domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti, ma la soluzione al rebus Cavalli potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
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