4 giu 2020
Cavalli, aiuti per chi non va a Milano. I sindacati: “Daremo battaglia”
4 giu 2020
Continua il braccio di ferro tra società e sindacati sul trasferimento a Milano delle funzioni commerciali e amministrative dello storico marchio del lusso. L’azienda ha messo in campo “misure di sostegno finanziario a coloro che potrebbero non essere in grado di trasferirsi a causa della loro situazione personale”. Fumo negli occhi per i sindacati, che considerano l’operazione alla stregua di un “licenziamento mascherato”.
La società non mostra alcun ripensamento sul “trasloco”, che implica la chiusura della sede di Osmannoro, in provincia di Firenze, dove lavorano 170 addetti. Al contrario, spiega in una nota, “è importante che sia realizzato in modo tempestivo per garantire che l’azienda sia in grado di portare avanti il suo piano strategico che è stato perturbato dall'impatto della crisi del Covid”.
Ferma l'opposizione di Femca Cisl e Filctem Cgil che, nell’ultimo incontro con la società svoltosi il 3 giugno, hanno lanciato l’allarme sull’impatto sociale della chiusura: “Daremo battaglia per tutelare in qualsiasi modo i lavoratori e le lavoratrici”, si legge nella nota sindacale.
Intanto, il 3 giugno, i dipendenti Cavalli hanno organizzato un presidio in piazza Bambini di Beslan, in attesa che si riunisca una nuova assemblea dei lavoratori il 9 giugno per decidere le prossime mosse. L’azienda, invece, tornerà a sedersi al tavolo con le parti sociali l’11 giugno nella sede di Confindustria a Firenze.
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