Pubblicato il
21 mar 2012
21 mar 2012
Caruso punta a raddoppiare il fatturato in 5 anni
Pubblicato il
21 mar 2012
21 mar 2012
Dopo tre anni di ristrutturazione, Caruso si lancia in una nuova fase di espansione per consolidare la sua posizione di leadership nell'abbigliamento maschile alto di gamma. Creato nel 1958 da Raffaelle Caruso, sarto napoletano trasferito a Soragna, vicino a Parma, il piccolo laboratorio specializzato nella confezione di abiti maschili si è trasformato in un'azienda ultra tecnologica che punta tutto sulla creatività.
Umberto Angeloni |
Con l'arrivo a fine 2008 di Umberto Angeloni, l'artefice dell'ascesa di Brioni, l'azienda ha avviato un nuovo percorso che sboccia oggi in un’importante fase di espansione.
Il 20 marzo è stato finalizzato il cambio di proprietà. La holding Aplomb che fa capo a Umberto Angeloni e al finanziere Ruggero Magnoni è salita all’80% del capitale, dopo l’acquisto di una quota del 42% nel 2008, mentre il resto è quotato in Borsa.
Con l’impulso dato dall’amministratore delegato Umberto Angeloni tra il 2009 e il 2011, l’azienda si è ristrutturata riducendo i suoi stabilimenti produttivi da 4 a 3, e i dipendenti da 690 a 610, pur mantenendo un fatturato di 60 milioni di euro, che l’azienda prevede di portare a 121 milioni nel 2016. Questa fase è servita prima a rafforzare la divisione sviluppo, con l’ampliamento del team di ricerca materie prime, il raddoppio dell’ufficio modelli e la creazione un reparto di prototipia.
Poi ha permesso di dare un’identità a Caruso, principale brand della società, con un nuovo logo e la costruzione di un total look maschile di altissima qualità, a cui si è aggiunto nel 2009, la piccola collezione sperimentale di giacche Uman. Distribuito attraverso 520 clienti multimarca, il brand inaugura questo venerdì un primo piccolo corner alla Rinascente di Milano e inizierà a partire del 2013 un ristretto sviluppo retail con l’apertura di monomarca nei mercati maturi, al ritmo di uno all’anno, a cominciare da Milano.
Qualche modello dell'ultima collezione di Caruso |
Come produttore, la società è diventata in questi anni il riferimento per le collezione di menswear di lusso e lavora oggi con le più grandi griffe internazionali. “Oggi non basta più sfoggiare un marchio. Al proprio nome, le griffe maschili vogliono aggiungere il marchio del Made in Italy, che noi siamo in grado di assicurare”, commenta Umberto Angeloni.
“Noi lavoriamo con marchi che hanno un vero investimento creativo per fare dei progetti innovativi e spesso difficili. I nostri clienti portano il marchio, l’idea creativa, poi fanno la distribuzione e il marketing. Noi scegliamo i tessuti, facciamo la ricerca, la modellistica, i prototipi e la produzione”. Alle 7 collaborazioni storiche si aggiungono quest’anno 8 nuovi progetti per un totale di 15 brand di cui 9 sono delle top griffe francesi.
Caruso lavora anche per marchi americani, inglesi, tedeschi e, ultimo ad entrare nella sua scuderia, il primo marchio cinese uomo sartoriale di alta gamma “She Ji-Sorgere”, che sarà lanciato il 30 marzo con una sfilata al Beijing Hotel durante la fashion week di Pechino, voluto dalla conglomerata cinese a partecipazione statale China Garments & Co. Disegnato da Francesco Fiordelli, il marchio sarà distribuito in negozi monobrand di proprietà, con l’apertura di un primo flagship nel 2012.
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