7 lug 2016
Caprai: Semiramide, dai foulard alle felpe nel segno dell’esclusività
7 lug 2016
È già tempo di novità per Semiramide, il nuovo progetto di Luca Caprai, fondatore di Cruciani, annunciato dall’imprenditore stesso lo scorso maggio. Partito con una linea di foulard esclusivi per il mercato medio orientale, il brand si appresta infatti a lanciare una collezione di felpe che ripropongono le stampe dei foulard, vendute solamente nello store che aprirà sabato 16 luglio a Forte dei Marmi.
“Ho mantenuto nel nuovo progetto gli aspetti che fanno parte del mio DNA imprenditoriale: qualità e Made in Italy”, ha raccontato a FashionMag Luca Caprai. “I foulard sono realizzati in Italia, a Como, con seta italiana e venduti solamente in Turchia, dove siamo presenti con uno store nella via principale per lo shopping a Istanbul, e in Iran, dove al momento collaboriamo con boutique specializzate in foulard e dove prevediamo di aprire a settembre un negozio a Teheran e uno spazio di 12 metri quadrati nel Grand Bazar della città, una delle location più esclusive al mondo, anche in termini di costi al metro quadro”.
“Per quanto si parli di apertura del mercato, l’Iran è ancora un Paese in cui è molto complicato entrare dal punto di vista commerciale, per via dell’embargo. Noi siamo partiti dalla domanda: l’Iran infatti è uno dei Paesi in cui il foulard è maggiormente utilizzato, sia per motivi culturali e di gusto, sia per questioni religiose”, ha continuato l’imprenditore. “Abbiamo già inviato una prima fornitura di 5.400 pezzi, il 50% dei quali già venduti prima che arrivassero in loco, e sta per partire una seconda fornitura di 6.200 pezzi: a questi ritmi, stimiamo di realizzare un fatturato di circa 3 milioni di euro nei primi due mesi di attività”.
Dai foulard alle felpe il passo è stato breve: “l’idea mi è venuta perché trovo la felpa un indumento molto comodo da indossare, soprattutto per chi come me viaggia molto spesso, ma al tempo stesso trovo sia difficile reperire sul mercato felpe che non siano banali e scontate”, ha proseguito Caprai. “Ho pensato quindi di riprodurre sulle felpe le stampe originali e artistiche create per i foulard dal nostro team creativo, composto da un gruppo di giovani di varie nazionalità coordinati da una docente italiana del Saint Martin College di Londra. Anche le felpe sono prodotte in Italia e stampate a Como, dove esiste ancora la miglior stamperia a livello mondiale”.
Al momento la collezione si compone di un unico modello, a girocollo, in una settantina di varianti, per l’80% dedicate all’universo femminile e il 20% all’uomo; alcuni modelli da donna sono impreziositi da strass e pietre. Due i prezzi al pubblico: 198 euro per la felpa normale e 298 euro per quella con pietre. Nel prossimo futuro, potranno essere introdotti modelli diversi, ad esempio con cappuccio, pantaloni sempre in felpa e una capsule bambini.
L’esclusività della collezione risiede soprattutto nella formula distributiva: le felpe saranno infatti vendute solo ed esclusivamente nello spazio di 63 metri quadrati che aprirà il 16 luglio a Forte dei Marmi, nella centralissima via Carducci al 43b, e non sarà possibile nemmeno acquistarle online: “una scelta sicuramente controcorrente rispetto al trend comune che vede la realizzazione di progetti replicabili su larga scala. A noi non interessano i grandi numeri e i grandi volumi, al contrario, ci auguriamo di riuscire a creare un nuovo oggetto del desiderio, non così scontato e facile da avere: chi vorrà una felpa Semiramide dovrà venire nello store di Forte dei Marmi a prenderla”.
Del tutto originale anche lo stile del negozio, caratterizzato da un design sofisticato giocato su un unico colore, il total black di pavimenti e pareti che, attraverso tecniche di illuminazione all’avanguardia, darà risalto solamente ai capi esposti che saranno i veri protagonisti. Tutta nera anche la vetrina, con tre oblò posizionati ad altezze diverse che permetteranno ai passanti di vedere i capi.
Alla domanda su come mai ha lasciato il progetto Cruciani, l’imprenditore risponde: “Ho fondato Cruciani e l’ho gestito per 23 anni, è stato un progetto che mi ha assorbito davvero molto. Quando mi sono dovuto allontanare per motivi di salute, ho prima creato una squadra che fosse in grado di farlo funzionare alla perfezione anche senza di me. Il mio rientro avrebbe scombinato ancora le carte, ho preferito dedicarmi ad altro”.
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