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Pubblicato il
12 feb 2023
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Canepa: bene la fase di rilancio, spinta sui tessuti per abbigliamento

Pubblicato il
12 feb 2023

Uscita dalla procedura di concordato preventivo meno di un anno fa, la storica azienda di tessuti d’alta gamma Canepa, di San Fermo della Battaglia (CO), prosegue nel proprio rilancio, contrassegnato anche dal nuovo branding dal font più moderno, che nell’aggiunta della scritta Como sottolinea le sue origini.

Canepa, collezione PE 2024


“Dopo aver segnato a novembre 2021 un ingresso di discontinuità importante, con i nuovi azionisti pubblici (Invitalia) e privati (Muzinich) e la permanenza del signor Michele Canepa in azienda come azionista di minoranza, il 2022 è stato finalizzato a 3 grandi attività”, ha spiegato a FashionNetwork.com l’AD Virginia Filippi. “Innanzitutto abbiamo avviato senza intoppi il piano di rilancio, dal respiro quinquennale, che punta a un ritorno a dimensioni di fatturato e redditività che mettano in sicurezza questo storico brand nel mondo del B2B, ma garantiscano anche il suo perimetro occupazionale, con 250 persone (e l’importante indotto indiretto tutto italiano - comasco, biellese e ora anche toscano) che siamo riusciti a salvaguardare senza dover praticare tagli occupazionali. Naturalmente si sono rivelati fondamentali i 20 milioni di euro di capitali freschi immessi nell’azienda dai nuovi azionisti”.
 
Per rimettere in forma questa azienda che aveva ancora poco meno di 500 collaboratori a inizio 2020 e generava un fatturato di 106,9 milioni di euro nel 2015, diventati 39,5 milioni a fine 2019, poi ulteriormente crollati nel periodo pandemico, Canepa è stata anche managerializzata. “Dopo essere stata per anni un’azienda familiare - che i Canepa sono stati bravissimi nel condurre a registrare numeri eccezionali - la società ha subito una grande flessione. Con l’ingresso degli azionisti finanziari il connubio finanza-management è diventato abbastanza automatico ed è stato necessario rifondare tutta la prima linea”, prosegue Filippi. “Nuovo il direttore della supply chain e delle operations, che si occupa dalla scelta dei filati a tutta la logistica, nuova la direzione prodotto e commerciale grazie a Patrick Lonn Wenberg, mentre stiamo selezionando un nuovo direttore amministrativo e finanziario di concerto con i fondi, dopo la partenza della Dott.ssa Mele che si era occupata della fase di traghettamento e che a fine gennaio è andata a ricoprire una posizione prestigiosa di direttore generale di un’azienda non nostra concorrente. Intanto la seconda linea garantisce la sicurezza della continuità”, spiega l’AD.

Virginia Filippi, AD di Canepa


In più, Canepa ha cominciato ad avviare alcune staffette generazionali. “Abbiamo coinvolto 4-5 giovani under 30, alcuni under 25, e li abbiamo messi vicino alle persone che tra due-tre anni andranno in pensione perché trasferiscano loro il know-how”, continua Virginia Filippi. “Abbiamo anche ospitato alcuni stage internazionali post-laurea istituiti da Confindustria Como. Al termine dello stage una ragazza italiana l’abbiamo assunta come disegnatrice ed è stata proprio lei a realizzare per noi vari disegni per Gucci. Si parla tanto di tutela del Made in Italy e dei suoi distretti e in tanti dicono che ‘l’Italia non è un Paese per giovani’, ma è ora di far spazio ai nostri giovani!”.

Il primo anno di Canepa è stato in linea col piano industriale quinquennale della nuova proprietà, sia come fatturato che come redditività. “Il costo del lavoro di queste grandi professionalità che abbiamo in azienda è ancora troppo grande rispetto al fatturato, però la scommessa è stata non concentrarsi sul tagliare teste, ma sul far crescere i fatturati”, tiene a sottolineare la dirigente. “Abbiamo presentato le nostre capacità ai clienti, dimostrando che la nostra produzione e il nostro servizio erano sempre affidabili, e questi ci hanno dato fiducia”.
 
Strategie che hanno portato Canepa a crescere del 20% nel 2022, a 17,5 milioni di euro di fatturato. “La grande sfida saranno il 2023 e il 2024, dopo i primi ‘assaggi’ di ordini ricevuti, e visto anche che i concorrenti – bravissimi – in un regime di competizione di mercato non stanno certo lì a guardare”, dice ancora la manager. 

Canepa, collezione PE 2024


Virginia Filippi ha guidato un’operazione di scrematura dei clienti troppo piccoli del precedente portafoglio di Canepa, molti presi durante il periodo del concordato. Mano a mano che i grandi gruppi italiani e internazionali sono tornati, l’offerta è stata riposizionata verso l’alto, “così in alto da ‘selezionare naturalmente’ i clienti”, dice la dirigente, ricordando che “per gli Stati Uniti (mercato estremamente price sensitive) siamo diventati temporaneamente abbordabili, e questo ci ha aiutato molto, per favorevoli effetti di cambi valutari, ma si tratta di fenomeni temporanei, e se l’euro si apprezzerà nuovamente potremmo diventare troppo cari per loro; comunque sono cicli consueti nel business, e sapremo affrontarli”.
 
Ha funzionato la strategia nelle cravatte (di alta gamma, naturalmente) quando non ci credeva più nessuno. “Abbiamo pensato: ‘In due anni di Covid non s’è sposato più nessuno, negli USA c’erano 35.000 matrimoni in arretrato, scommettiamo sul mercato americano’. Abbiamo avuto ragione. Ad esempio, un grande cliente nordamericano ci ha recentemente dato parte della sua produzione in quanto i suoi fornitori classici anglosassoni hanno abbandonato il settore delle cravatte non credendoci più. Una conquista importante, in quanto per gli americani il Regno Unito rappresentava una sorta di sbarramento, per tradizione e anche per comodità linguistica”, racconta Virginia Filippi, ricordando che anche Giappone e Corea del Sud sono sempre stati - e lo sono tutt’ora - mercati forti per Canepa.
 
Bene anche le sciarpe, in cui Canepa si è riposizionata nell’alto di gamma con un’osmosi col mercato laniero e del cashmere, grazie per esempio a mischie seta-cashmere. “Ciò ha attirato l’attenzione di alcuni grandi gruppi. “Ora la sfida principale per noi è il tessuto per abbigliamento”, spiega la Amministratrice Delegata. Se ne occuperà Alessandra Taiana (ex Yann Klein, Mantero e Donna Karan, aziende per cui si è occupata anche del lato commerciale del business, tra Italia, Francia, Stati Uniti e Germania), nome prestigioso ed esperta del design di questo settore, cui è stato affidato un team dedicato stilistico-produttivo composto da sei persone.

Alessandra Taiana, nuova designer di Canepa


“Entrambi i miei nonni avevano una tessitura, il nonno Taiana e il nonno Terraneo, poi quando mio padre decise di andare a lavorare in Terraneo con mia madre, chiuse l‘azienda, e io sono cresciuta sotto l’ala di mio nonno e di mamma e papà”, racconta, emozionata, Alessandra Taiana. “Quando avevo 15 anni bigiavo la scuola per andare a Villa d’Este a vedere Ideacomo, l’esposizione d’élite della seta comasca oggi confluita in Milano Unica, che i miei parenti avevano creato insieme a Beppe Modenese. A quei tempi, i vari Gianfranco Ferrè, Gianni Versace o Jil Sander venivano di persona in Villa”.
 
Con i suoi 3 collaboratori stretti, la designer ha creato partendo solamente il 1° ottobre 2022 una prima collezione per la Primavera-Estate 2024 di 400 referenze di tessuti per abbigliamento. “Ho portato a collaborare anche qualche partner esterno per avere qualche tessuto o finissaggio che Canepa non ha ancora a disposizione. Mi ispira tutto, sono una fotografa appassionata e una curiosa, per cui scatto di continuo, ma mi lascio guidare anche dalle sensazioni. I tessuti che creo”, prosegue, “devono essere confezionabili e pratici: una donna deve poterseli mettere senza preoccuparsi che, ad esempio, si attacchino a una sedia di paglia e una volta alzatasi la gonna si strappi. È una lezione che mi diede un grande maestro, Guy Delloglio, designer di Yann Klein negli anni ’70-’80. Queste riflessioni sulla praticità che mi fece fare da ragazzina le faccio ancora oggi”.
 
Nella stagione PE 2024 di Canepa, le sete più leggere e delicate si declinano accanto a tessuti compatti di cotone, a strutture di poliuretano, a spalmati e a fluide viscose, a rasi sostenuti, alle trasparenze dei fil coupé e agli chiné. Emerge un’alternanza di colori, neutri e polverosi, armonizzati con le vivaci tonalità dei ciclamini, dei gerani e dei limoni, lasciando anche spazio alle cromie classiche: blue navy, kaki, bianco e la preziosità dell’oro e del madreperla. Tutto in un’ottica complessiva di sostenibilità, da tempo parte integrante della produzione e della filosofia Canepa, la prima azienda nel mondo del fashion ad aderire, nel 2011, al protocollo Detox di Greenpeace, e che ha concepito il brevetto Kitotex - Save the Water, il quale ha reso più sostenibile la tessitura del denim.

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