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10 giu 2023
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Candiani si porta a 105 milioni di turnover e crea il primo denim antibatterico termoregolatore

Pubblicato il
10 giu 2023

Nuova tappa nel percorso legato alla realizzazione di un’autentica sostenibilità e circolarità nel denim per l’azienda di jeans di Robecchetto con Induno (MI), reduce da un 2022 chiuso a 105 milioni di euro di fatturato, +15 milioni sul 2021 e oltre le sue previsioni, che stimavano un esercizio chiuso a 100 milioni. Si tratta di Graphito, primo tessuto denim antibatterico, antivirale e termoregolatore. Una tecnologia che Candiani Denim in un comunicato definisce, senza mezzi termini, “rivoluzionaria per l’industria tessile e nata per incidere nel contrasto al cambiamento climatico”, messa a punto con la milanese DirectaPlus.

Una prima applicazione del Graphito - Candiani Denim


Graphito è la combinazione di due brevetti. Il primo è G+ Graphene, il grafene più puro che esista sul mercato, un incredibile conduttore elettrico, il più potente e leggero mai conosciuto. Ottenuto solo attraverso procedimenti fisici e senza l’utilizzo di chimica e solventi, esso conferisce ai tessuti diverse proprietà, tra cui quella termoregolatrice che permette di uniformare la temperatura, garantendo una diffusione del calore con le trame del tessuto, cui si aggiungono proprietà antistatiche, antimicrobiche e antivirali.
 
Il secondo è Kitotex, il polimero a base biologica che elimina il PVA (la plastica liquida) nei processi produttivi tessili. Qui utilizzato nella versione ottenuta esclusivamente dai funghi. Naturale e biodegradabile.

“L’interesse per far nascere questa collaborazione è duplice: uno per il fatto che Directa Plus ha un brevetto estremamente interessante, quindi porta con sé degli aspetti tecnologici che ci interessavano a livello di innovazione e due perché Directa Plus è un'azienda anch’essa del nostro territorio, si trova a neanche 50 km di distanza da noi, a Lomazzo, dove produce tale grafene, e questo criterio rientra nei nostri requisiti di scelta dei partner con cui collaborare, per avere un carbon footprint ridotto”, ha spiegato a FashionNetwork.com Simon Giuliani, direttore marketing di Candiani Denim.
 
“L’unione di queste due tecnologie consente la produzione di un denim unico al mondo, vertice della produzione tessile sostenibile raggiunta ad oggi, e si affianca al nostro Coreva, l’unico tessuto bio stretch brevettato ad oggi e ulteriore campione della ricerca sostenibile Made in Candiani”, assicura il manager.
 
Candiani ha abituato il comparto moda ad implementare innovazioni sostenibili rilevanti. Nel mentre, Directa Plus (uno dei più grandi produttori e fornitori di prodotti a base grafene destinati ai mercati consumer e industriali) si era già confrontato col mondo tessile, ma non con l’universo del denim. La prima adozione di questa tecnologia da parte di Directa Plus è stata infatti nello sportswear, con Colmar nel 2016, con la stampa chiamata “Circuito Termico Planare”.

Da sinistra, Davide Cesareo, direttore commerciale Directa Plus, Razvan Popescu, Executive Vice President Directa Plus, e Simon Giuliani, direttore marketing di Candiani Denim, fotografati alla presentazione del progetto - Candiani Denim


“Da allora”, racconta Davide Cesareo, direttore commerciale di Directa Plus, “abbiamo iniziato a lavorare anche col mondo del workwear e quello militare, dove abbiamo una collaborazione con Grassi per la fornitura di una parte delle divise dei vigili del fuoco. Abbiamo anche collaborato con brand legati al mondo del lusso, marchi sportivi (Oakley) e più di recente ci stiamo affacciando all’universo dei tessuti e dell’elettronica per gli interni delle auto, come nel caso delle membrane altamente conduttive che vengono utilizzate come dei resistori, per riscaldare elettricamente sedili e volanti”, precisa il dirigente, ricordando che il grafene prodotto da Directa Plus è costituito da piastrine di grafene, ovvero pacchetti formati dai 2 ai 10 strati di fogli di grafene, e che (sua unicità) viene ottenuto al termine di un processo basato solamente su trasformazioni fisiche (alte temperature, forti pressioni e dispersioni liquide) senza uso di prodotti chimici, oltre ad aver ottenuto 43 certificazioni che dimostrano l'assenza di impatti negativi di G+ Graphene sui sistemi biologici. 
 
“L'attenzione del mercato moda per prodotti sostenibili come Graphito è molto alta, l'applicazione e la diffusione sono ancora in una fase di partenza. Tutti sono sicuramente sintonizzati sul fatto che la direzione è quella di una moda più sostenibile, ovvero circolare e rigenerativa”, prosegue Giuliani. “In questo caso specifico le proprietà tecniche del grafene ci permettono di andare a toccare l'ambito del consumo idrico, energetico e impatto a livello di Carbon Footprint nella manutenzione domestica di un jeans durante il suo ciclo di vita”.
 
L’azione antibatterica e antivirale derivante dal connubio Kitotex/ G+ Graphene consente ai jeans prodotti con Graphito di mantenersi puliti più a lungo e quindi di essere lavati meno dal loro possessore – almeno dopo 10 volte che s’indossano. Se si considera che in Europa una persona lava il jeans dopo averlo indossato in media 2,5 volte, ne deriva una riduzione drastica dell’utilizzo dell’acqua, dell’energia e dell’impronta di carbonio del jeans, fino al 75%.
 
Abbiamo misurato in laboratorio il comportamento di un jeans normale e quello di un jeans impregnato col grafene. Dopo 5 giorni il grafene aveva abbattuto più del 50% della carica virale e batterica, un’azione che addirittura cresceva nel tempo”, puntualizza infatti Simon Giuliani. “Ciò significa che il jeans con Graphito può essere portato almeno il doppio delle volte prima di essere lavato, permettendo di ridurre il consumo d’acqua da 800 litri a 150 litri nell'intero ciclo di vita del prodotto. Inoltre è un jeans che si può indossare sia nelle stagioni più calde sia in quelle più fresche. Una volta il peso medio di un jeans che si metteva tutto l'anno era 14 once, oggi per via del cambiamento climatico si è abbassato a 12 once e andrà a scendere sempre di più. Grazie al grafene riusciamo a dare una funzione termoregolatrice creando un jeans adattabile tutto l’anno”.
 
E la crisi che ha portato a un incremento dei costi dell'energia? “Da fine 2021 a fine 2022 la domanda per la produzione in Italia era cresciuta esponenzialmente; purtroppo in concomitanza c'è stata la crisi energetica per cui effettivamente i costi, nel nostro caso, si sono quasi quintuplicati, impattando ovviamente sui margini”, risponde Giuliani. “Ma Candiani Denim ha già dimostrato in passato di saper essere resiliente. Nel 1974 fu costretta a iniziare un percorso di transizione durante la tremenda crisi energetica dell’epoca, ma seppe resistere e arrivare a sviluppare nuovi prodotti, fino all’odierno Graphito”, per il quale “molte aziende hanno già espresso grande interesse” con un’ipotesi di suo utilizzo già dalle collezioni Fall-Winter 2024. 

Jeans e giubbotto in denim con Graphito - Candiani Denim


“Il grafene è un materiale abilitante, quindi ha tantissime applicazioni. Ad oggi Directa Plus sta seguendo applicazioni del mondo ambientale, visto che il prodotto si comporta come una spugna per gli idrocarburi ed è quindi in grado di assorbire gli spillaggi di petrolio in mare o può essere utilizzato al servizio dell'industria petrolchimica per il trattamento delle acque e dei terreni. A seguire abbiamo applicazioni nel mondo tessile, secondo generatore di ricavi dell'azienda”, prosegue Davide Cesareo. “Abbiamo sviluppato quattro tecnologie tessili: stampe, membrane, impregnazioni (quella riguardante lo sviluppo del Graphito con Candiani) e coating, quindi dei rivestimenti superficiali. Abbiamo anche altri ambiti di applicazione, che sono l'universo dei compositi, essenzialmente polimeri (quindi plastiche ad alte prestazioni e asfalti), il mondo degli elastomeri (pneumatici e tutti gli elementi in gomma), l’universo delle vernici, perché il grafene è in grado di fornire prestazioni antifiamma e anticorrosione, e per finire - non in termini d'importanza, ma da un punto di vista di volumi in quanto è una tecnologia ancora acerba - il mondo legato all'energia e alle batterie, in cui stiamo lavorando su una nuova tecnologia: le batterie litio-zolfo”, rivela.
 
Directa Plus ha terminato il 2022 con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro, +63% sull’anno precedente, crescendo sempre negli ultimi 4 anni.

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