18 nov 2019
Candiani Denim presenta Coreva, il primo denim stretch biodegradabile
18 nov 2019
L’azienda milanese Candiani Denim presenta il primo tessuto in tela jeans stretch biodegradabile mai prodotto nella storia della tessitura mondiale. Chiamata Coreva, l’innovativa tecnologia, sviluppata e brevettata da Candiani Denim, consente l’uso di una fibra vegetale, ricavata dalla gomma naturale, in sostituzione delle fibre sintetiche. Una tela denim per la prima volta prodotta senza l’utilizzo di plastiche e micro plastiche.
La tecnologia stretch Coreva, nata da materiali biologici e risorse rinnovabili, sostituisce infatti gli elastomeri sintetici ottenuti comunemente dal petrolio senza comprometterne l’elasticità, le qualità fisiche e la durata.
“Questa rivoluzionaria tecnologia lancia una nuova generazione di selvedge denim e cambia totalmente l’intero mondo della produzione del jeans”, ha dichiarato a FashionNetwork.com Alberto Candiani, General Manager di Candiani Denim. “In un mondo dove le risorse stanno diminuendo, e c’è un eccesso ingestibile di capi di abbigliamento da smaltire, é un dovere di tutti guardare ad un consumo e ad una produzione sostenibili, con una massima attenzione a risorse rinnovabili, materiali biodegradabili e compostabili. Il mondo del denim dev’essere in prima linea in questa rivoluzione, non perché ci sia una domanda, semplicemente perché é corretto farlo”, ha aggiunto Alberto Candiani.
Il primo brand che ha potuto utilizzare questa nuova tela bio-stretch é l’olandese Denham, partner ormai fidelizzato e storico della tessitura italiana, che ha realizzato una collezione totalmente prodotta in Coreva. I primi jeans elasticizzati al mondo completamente biodegradabili sono già in vendita in esclusiva presso gli store ed il sito web del marchio dei Paesi Bassi. Una parte della nuova linea “Life is Movement”, che propone le ultime innovazioni di jeans a basso impatto ambientale, è dedicata a questa innovazione attraverso una limited edition numerata dei modelli più iconici di Denham the Jeanmaker.
Candiani ha deciso di spingere forte sul pedale della sostenibilità. “Crediamo nel proporre un'offerta migliore, fatta di prodotti migliori”, continua il GM. “Tuttavia, tecnologie innovative, ricerca e sviluppo, ingredienti e materiali sostenibili comportano un aumento del costo del nostro tessuto tra il 10% e il 20%. Tutto ciò non viene ancora facilmente riconosciuto, ma vediamo finalmente l'inizio di un cambiamento”.
Con un fatturato 2018 di circa 100 milioni di euro e una stima riferita da Alberto Candiani per una stabilità del dato a fine 2019, Candiani Denim ha come mercati più importanti sul giro d’affari USA, Germania e Scandinavia. La società di Robecchetto con Induno (MI) produce tela Denim dal 1938, possiede due stabilimenti nella sua sede dentro alla riserva naturale del Parco del Ticino, a pochi chilometri da Milano, e nel 2018 ha aperto a Los Angeles un centro di sviluppo dedicato alla formazione e alla divulgazione del proprio prodotto.
“L’operare all'interno di una riserva naturale ci ha imposto condizioni particolarmente restrittive e sin dall'inizio ci ha guidato verso processi e pratiche sostenibili e una produzione con standard superiori all’industria globale”, ha aggiunto al riguardo Alberto Candiani.
“Finalmente stiamo diventando un punto di riferimento nel settore dei jeanswear e anche nel mondo del denim si parla di ingrediente. Ciò significa che abbiamo vinto la nostra sfida”, ha sottolineato il General Manager. “Questo è il frutto di un'azione di marketing attuata negli ultimi anni con il fine di valorizzare il marchio Candiani, nel b-to-b, ma anche nel b-to-c, dove l'ingrediente ed il fattore “Made in Italy” vengono apprezzati notevolmente, tanto che abbiamo attivato numerose collaborazioni con i nostri clienti più importanti le quali ci vedono spesso partecipare in forma di co-branding o co-marketing”.
In questo senso, la società ha inaugurato da pochi mesi a Milano, in Via Mentana 3, nel distretto delle 5Vie, il suo primo negozio. Un progetto di vendita al dettaglio molto particolare, che si pone a mezza via tra un monomarca e un multimarca. In esso viene infatti commercializzata una selezione delle linee dei brand con cui l’azienda lombarda collabora da tempo, come per esempio proprio l’olandese Denham the Jeanmaker oppure Ace Rivington, COF Circle of Friends, Care Label o Matias. In pratica, è la prima volta che un’azienda a monte della filiera distribuisce i prodotti in tela jeans dei marchi suoi partner cui ha fornito la materia prima. Collaborazioni concretizzate dall’applicazione ai jeans di un sigillo esclusivo, il “Rivetto D’Oro”.
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