Canali collabora con Secoo per l’e-commerce in Cina

Di

Benjamin Fitzgerald

Versione italiana di
Gianluca Bolelli

Pubblicato il
19 set 2018

Il marchio italiano di formalwear Canali ha lanciato venerdì scorso il proprio store online sulla piattaforma cinese del lusso Secoo, offrendo sul web la sua vasta gamma di abbigliamento maschile di lusso, che comprende abiti, moda e accessori.

Famoso per proporre un portafoglio prodotti di marchi raffinati ed esclusivi, Secoo è la più grande piattaforma di lifestyle premium dell’Asia. Il suo target sono i ricchi consumatori cinesi. Con una serie di marchi internazionali come clienti, la partnership di Secoo con Canali punta ad incrementare la diffusione del marchio di Sovico (MB) nel fiorente mercato cinese dell'e-commerce.
 
Nell’ambito della partnership, Secoo ha dichiarato che Canali sincronizzerà la sua collezione completa autunno/inverno 2018 tra i negozi fisici e la piattaforma online.  Secoo gestisce nove “centri di esperienze offline” in popolari mete di shopping e quartieri degli affari in Cina, Hong Kong e Malesia.

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Nel contempo, Canali indirizzerà traffico verso la piattaforma, data la sua crescente popolarità in Cina. Nel 2017, Canali è stato il secondo marchio più venduto da SKP, il più grande centro commerciale offline di lusso di Pechino.
 
Fondato nel 1934, Canali disegna e produce tutti i suoi articoli internamente e vanta oltre 1.600 dipendenti in tutto il mondo. In aggiunta alle sue 180 boutique, il brand è commercializzato anche in oltre 1.000 punti vendita multimarca di più di 100 nazioni mondiali.
 
Lo storico marchio lombardo di abiti formali ha chiuso il 2017 con un fatturato di 216 milioni di euro, in linea con l'esercizio fiscale 2016. Il 2018 si è aperto con la nomina del nuovo direttore creativo, il designer coreano Hyun Wook Lee, dopo che la società aveva chiuso nel 2016 il rapporto con lo stilista Andrea Pompilio.L'azienda ha recentemente annunciato la chiusura della propria fabbrica di Carate Brianza, con il licenziamento collettivo dei 134 lavoratori del sito, di cui 130 donne.