Canada Goose si prepara a svilupparsi nelle calzature
Se un parka Canada Goose è un prodotto facilmente identificabile, a cosa potrebbe assomigliare una scarpa del marchio canadese? Questa è la domanda a cui Adam Meek dovrà rispondere nelle prossime stagioni. Il marchio, fondato a Toronto nel 1957 e quotato in Borsa da tre anni, ha deciso di sviluppare una propria offerta di calzature e ha affidato la questione all'ex vicepresidente senior dei prodotti di Sperry-Wolverine Worldwide. Specialista in capi pensati per difendersi dal freddo estremo, il marchio si sta diversificando e vuole continuare ad attrarre gli abitanti delle città. A tal fine ha aperto un negozio a Milano, in Via della Spiga, e un’altra boutique a Parigi, situata in rue Saint-Honoré, alla fine del 2019.
“Ora che tutti i pilastri sono a posto e la nostra strategia è cristallizzata, non siamo mai stati così vicini a realizzare la nostra visione a lungo termine nell’ambito delle calzature”, ha dichiarato Dani Reiss, CEO di Canada Goose. “L’arrivo di Adam a bordo costituisce un elemento chiave per fare delle scarpe Canada Goose una realtà, che ci impegniamo a concretizzare nel modo giusto, al momento giusto. Lo spirito imprenditoriale di Adam, la sua passione per le scarpe e la sua profonda esperienza in materia di sviluppo e gestione globale dei prodotti lo rendono perfettamente adatto a questo nuovo ruolo”.
Il nuovo responsabile delle calzature, che supervisiona anche il segmento accessori del marchio canadese, apporta una forte esperienza nel suo campo d’azione prediletto. È stato responsabile del merchandising di Nike Sportswear in Europa occidentale nel 2015. In precedenza, aveva trascorso dieci anni all’interno del gruppo inglese Pentland, in particolare dirigendo per due anni il prodotto e il merchandising delle calzature Lacoste.
Nell’ultimo esercizio chiuso a fine marzo, Canada Goose ha registrato un fatturato di 958 milioni di dollari canadesi (614 milioni di euro), in aumento di oltre il 15% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nel suo primo trimestre sfalsato terminato alla fine di giugno, il marchio canadese ha visto calare le vendite, dopo i lockdown in tutto il mondo, a 26 milioni di dollari canadesi, contro i 71 milioni di un anno prima.
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