10 mar 2019
Camperos: per i 50 anni si rilancia in Italia con un progetto di corner
10 mar 2019
È tornato a distribuirsi in Italia, dopo oltre 20 anni di assenza, lo storico marchio di stivali Camperos, che ha in cantiere un progetto di formazione nella moda e nell’alta moda, ma che intanto punta a implementare una strategia di corner. L’artefice di questo come-back è l’imprenditore e stilista Fabio Medas, titolare di Camperos Group, una holding che comprende 13 brand. “Il nome Camperos era scritto nel mio destino, perché il marchio è stato fondato il 13 gennaio 1969 e io sono nato proprio un 13 gennaio”, dice a FashionNetwork.com lo stesso Medas.
Il volume d’affari di Camperos (che Medas preferisce non comunicare) è cresciuto del 229% da quando l’imprenditore ha acquistato il marchio nel 2004, e nello stesso periodo l’azienda è passata da 2.000 a circa 4.000 dipendenti (considerando l’indotto). La società ha sede a South Beach Miami, in Washington Road 69. La distribuzione è realizzata solamente attraverso degli showroom monomarca, 2 a Dubai, 4 a Mosca, 12 negli Stati Uniti. Altri due punti vendita saranno aperti entro fine 2019 a New York, preannuncia Medas.
La produzione avviene in fabbriche a Cancun e Acapulco in Messico, cui si aggiungono un polo produttivo a Civitanova Marche e due a Napoli. In una delle due fabbriche napoletane vengono realizzati gli stivali di lusso, mentre le borse vengono realizzate in 3 dislocazioni diverse (una in Umbria, una in Calabria e un’altra in Brianza) e l’assemblaggio finale delle parti delle borse viene effettuato nell’unità produttiva umbra.
Camperos crea i suoi stivali assemblando materiali nobili: cuoio toscano per le tomaie e vari legnami pregiati da tutto il mondo (cedro del Libano, tek d’Africa, ulivo pugliese, fra i principali) per le suole. Camperos nacque 50 anni fa con un’idea: far indossare gli stivali (il primo fu il modello “Sanchez”) in stile texano-messicano a tutto il mondo, abbinandoli soprattutto ai jeans per gli uomini o a una gonna per le ragazze. La gamma odierna comprende 63 modelli: ai 3 disegni classici si aggiungono 60 proposte moda, che vengono vendute dai 900 euro fino ad arrivare ai 2.500 euro per i modelli in coccodrillo, capretto, alligatore, struzzo o altri pellami particolari ed esotici.
Camperos è il brand del gruppo che realizza più fatturato, il 60% della holding, tutto realizzato all’estero (Stati Uniti, Emirati Arabi, Russia, Corea del Sud), perché è solo a settembre 2018 che Camperos è ritornato in Italia (lo showroom si trova in Via Montenapoleone 8 a Milano, ma ne dovrebbero aprire presto altri 3 a Roma, Bologna e Napoli), “grazie soprattutto alla nostra Brand Manager che cura l’Italia e l’Europa, Sabrina Spinelli”, tiene a precisare Medas.
Oltre a puntare ad aprire entro 5 anni uno showroom in ogni regione italiana, Camperos prevede di inaugurare, entro giugno 2020, 21 corner monobrand in franchising diffusi in tutta Italia, escluse Basilicata, Molise e Puglia, dove proporrà una linea più accessibile a prezzi che andranno da 149 a 399 euro. “Stiamo poi per siglare un grosso accordo commerciale con un’azienda di grandi magazzini”, ci anticipa infine Fabio Medas.
In cantiere, per il prossimo futuro, Camperos ha in serbo anche un progetto di formazione. L’azienda ha infatti deciso di fondare la Camperos Academy, “un’accademia di alta moda, lusso e make-up, orientata su tutto ciò che gravita attorno alla moda a 360 gradi”, afferma Fabio Medas. “Sarà molto prestigiosa, con un piano accademico quinquennale e limitata a 120 studenti, per 40 dei quali saranno rese disponibili delle borse di studio”.
Medas, designer di abbigliamento e calzature che in passato ha collaborato con Gianfranco Ferré, ha voluto personalmente quest’ultimo progetto ispirandosi “al mio maestro, Karl Lagerfeld”, dice commuovendosi. “Lui mi ha detto ‘vai avanti’, anche se molte persone ti diranno ‘trova un lavoro vero’, come se la moda non lo fosse. È un consiglio che do anche io oggi a tutti i giovani che vogliono intraprendere questa strada: non ascoltate gli altri, ma credeteci, siate sempre un po’ folli e andate avanti!”.
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