7 dic 2022
Camicissima apre in Marocco e si riporta a 50 milioni di euro di fatturato
7 dic 2022
Camicissima prosegue la sua espansione proponendosi come portavoce dell’italianità a livello internazionale. A Tangeri, nella famosa route Tanja El, ha aperto il suo terzo negozio in Marocco. Si tratta di una boutique della superficie di 70 metri quadri, situata all’interno di uno dei mall più lussuosi del Paese.

“Il Marocco è un mercato che continua a darci soddisfazioni quasi insperate e in cui viene apprezzata soprattutto la camicia Non Iron in 100% cotone, modello punta di diamante del nostro marchio proprio perché che resta impeccabile e non necessita di stiratura in qualsiasi situazione e con qualsiasi condizione, anche le più estreme”, spiega a FashionNetwork.com Fabio Candido, presidente e fondatore di Camicissima e fratello dell’amministratore delegato del brand, Sergio Candido.
Camicissima è sempre impegnato nel piano di restyling dei suoi punti vendita, che in Italia sono 120, di cui 85 operati direttamente e il resto in franchising. “È un progetto che durerà almeno altri 3 anni”, spiega il presidente. “Il piano e il nuovo store concept risalgono alla fase pre-Covid, poi ci siamo fermati con la pandemia, riprendendolo appieno quest’anno. Faremo una trentina di rinnovi all’anno, per completare a metà 2025 questo revamping”.
Camicissima, che sceglie di non operare nel campo del wholesale, ma solo nel retail, vanta sempre una diffusione in oltre 340 negozi sparsi in più di 25 nazioni di Europa, Asia, Africa, Oceania e Sudamerica (circa 180 dei quali si trovano in Cina).
Fabio Candido indica che Camicissima dovrebbe chiudere il 2022 a 50 milioni di euro di giro d’affari, sfiorando il ritorno ai livelli pre-pandemici (fu di 53 milioni di euro il fatturato 2019, ndr.). “Purtroppo il mondo del retail quest’anno a gennaio, febbraio e quasi tutto marzo ha sofferto ancora, perché non ci dobbiamo dimenticare che a quel tempo c’erano ancora limitazioni alla circolazione, obbligo di mascherine e non si potevano ancora aprire i negozi nei fine settimana nei centri commerciali e negli outlet. Provvedimenti che hanno ovviamente influenzato le entrate, come pure la totale assenza degli stranieri in Italia in quel trimestre, altrimenti la cifra finale sarebbe stata molto migliore”, precisa il presidente. “Si pensi che in alcuni mesi successivi siamo cresciuti in doppia cifra anche rispetto alle medesime settimane del 2019. Oggi percepisco da parte delle persone la voglia di divertirsi e recuperare ciò di cui era stata privata nei due anni precedenti”.
Primo mercato del brand è sempre l’Italia, che da sola genera il 70% del volume d’affari di Camicissima, seguono la Cina, il Sudafrica, la Svizzera e proprio il Marocco. “Stiamo cercando di organizzarci per arrivare ad orizzonte 2025 ad un 40% estero-60% Italia”, spiega Candido. “Ci sono mercati, come il Medio Oriente e anche gran parte dell’Europa – pur se mercato già maturo per noi – in cui c’è tanto spazio per investire e crescere”.

Dotato di 500 dipendenti diretti, circa 50 in più di un anno fa, il gruppo Fenicia S.p.A., cui Camicissima fa capo, conferma, nelle parole di Fabio Candido, l’obiettivo di creare un polo della camiceria e dell’abbigliamento che possa raggiungere 100-120 milioni di euro di fatturato in pochi anni (e il primo passo in questo senso è stato l’acquisto nel 2021 del brand Nara Camicie, ndr.), “risultando a quel punto uno dei maggiori colossi d’Europa nel nostro segmento”, afferma il presidente, che anticipa come Camicissima guarderà anche al metaverso, che considera “un punto d’incontro per tanti marchi, e un ambiente che rappresenterà anche tanto altro. Però ci arriveremo non prima di fine 2023”.
L’azienda campana continua a collaborare con realtà simbolo del savoir-faire italiano. Dopo le collaborazioni realizzate nella fase pre-Covid con nomi come Costa Crociere, Carpineto ed Xtrawine, Camicissima è reduce da una partnership con Savini Tartufi, pensata anche in questo caso per contribuire alla valorizzazione di prodotti e tradizioni locali dell’Italia.
“Il bello nel trade di moda e food è potersi scambiare le esperienze o intersecarle in modo intelligente. Nel senso che i potenziali clienti che entrano nei negozi Camicissima perché interessati alla camiceria possono trovare in store o sull’e-shop (in questo caso nostro e di Savini, che offriva confezioni di suoi articoli oltre una certa spesa effettuata in una boutique Camicissima) altri prodotti non in competizione tra loro che determinano scoperte interessantissime e una crescita d’immagine. Anche tantissimi clienti stranieri si sono appassionati a questa promozione”, conclude il dirigente.
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