11 mar 2017
Camera Italiana Buyer Moda e The Best Shops: nuova strategia associativa in difesa dei retailer italiani
11 mar 2017
Al termine di una lunga assemblea in chiusura della Milano Fashion Week 2017, la Camera Italiana dei Buyer Moda, l'associazione che conta 114 retailer dell’universo del lusso e oltre 400 punti vendita in Italia, ha votato a larga maggioranza un manifesto di intenti per rendere più coesa l'azione dei dettaglianti associati, al fine di dialogare con maggior forza e unità con i grandi brand italiani e stranieri.
“Come Camera dei Buyer rappresentiamo con i nostri negozi il più grande marketplace del mondo, reale e virtuale, quello con maggiore heritage e potenziale di story telling”, afferma Mario Dell’Oglio, dei negozi “Dell’Oglio” di Palermo, presidente della Camera Italiana dei Buyer Moda, che era stato confermato in questo ruolo a luglio 2016 (in quell’occasione venne confermato come presidente onorario della Camera Beppe Angiolini di “Sugar” ed erano entrati nel consiglio direttivo Jacopo Tonelli di “L’Inde Le Palais” e Maurizio Coltorti di “Coltorti Boutiques”, ndr.).
“Siamo l'hardware del fashion system, i terminali degli sforzi creativi che hanno inizio con gli stilisti”, continua Dell’Oglio.“I Best Shop italiani si considerano a tutti gli effetti partner commerciali dei brand, contribuiscono alla loro crescita e al racconto del mondo di stile da essi interpretato e lavoreranno affinché questo rapporto di partnership venga riconosciuto per tutta la durata del legame commerciale.
Pertanto, la nostra Associazione ha deciso di essere compatta per far sì che la Camera dei Buyer assolva alla sua mission, indicata nello statuto e nella carta dei valori, che è quella di ‘fare da organo facilitatore per gli imprenditori associati per aiutarli a raggiungere i loro primari obiettivi aziendali: comprare bene e vendere bene’", dice il presidente.
‘E’ per questo, quindi, che all'interno del nuovo manifesto gli associati alla Camera si impegnano a confrontarsi con il mercato con voce unica, affinché ove le mutate strategie dei marchi possano prevedere un peggioramento delle condizioni economiche, queste siano applicate dando gli adeguati tempi di recupero. La Camera Buyer lavorerà per migliorare il quadro degli accordi generali affinché il repentino cambio da parte dei brand delle condizioni non penalizzi i retailer italiani spingendoli al limite della possibilità di concorrere lealmente con i competitor europei’, ricorda il comunicato ufficiale.
“Siamo certi che tale decisione, presa con l'intenzione di fare sistema, sia in linea con un desiderio condiviso anche da parte dei top brand di rivitalizzare il sistema, di renderlo dinamico, trasparente ed efficiente, e di riconoscere all'Italia (da sempre la vetrina a cui il mondo si ispira) un ruolo centrale e di esempio per tutto il Fashion System”, ha proseguito Dell’Oglio.
‘Visitando i nostri negozi storici, i buyer internazionali praticano scelte e orientano i loro acquisti ed è per questo che dobbiamo essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio per potere corrispondere il livello di eccellenza che fino a oggi abbiamo garantito.
Noi negozi di eccellenza italiana alleniamo al gusto e al bello il resto del mondo e lavoreremo affinché i brand riconoscano la nostra funzione e si applichino ai rapporti l'etica e il rispetto dei reciproci accordi di fatto in essere per continuare a raccontare insieme l'eleganza scelta dagli italiani, confidando anche […] in una lettura critica dei fenomeni e un cambio di passo lì dove se ne presenti la necessità alla stampa di settore’, conclude il comunicato congiunto di Camera Italiana Buyer Moda e The Best Shops.
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