2 mar 2014
Calzaturiero: tiene con export, consumi -6%. Lontani da ripresa, prudenti su 2014
2 mar 2014
Il 2013 si è chiuso "con una sostanziale tenuta del settore calzaturiero, ma solo grazie alle esportazioni". Nel 2014 "temiamo che la crescita dell'export non sarà sufficiente a compensare il calo della domanda interna". Così il presidente di Assocalzaturifici, Cleto Sagripanti, a margine della presentazione di theMICAM, la fiera del settore, sottolineando che "siamo ancora lontani dalla ripresa".

Secondo le stime dell'associazione, lo scorso anno la produzione di calzature è cresciuta del 3,3% in valore e dell'1,8% in volume, trainata dall'export (+5,6% in valore). "Il discreto tenore della domanda estera - spiega Sagripanti - si contrappone al crollo dei consumi delle famiglie italiane". Nel 2013 gli acquisti di scarpe sono diminuiti del 4,1% in volume e del 6,1% in valore con un calo del 2% del prezzo medio.
Sul fronte occupazionale, le aziende del comparto sono diminuite del 3,2% (5.186 unità) e il numero degli addetti dell'1,5% (78.093 persone). Le ore di cassa integrazione sono aumentate del 5,3%. Per il primo semestre 2014 le previsioni rimangono prudenti: la maggioranza degli imprenditori, secondo un sondaggio dell'associazione, si attende stabilità, anche se un'azienda su quattro continua a indicare contrazione. Il portafoglio ordini segna una lieve crescita (+0,6% in quantità) grazie al contributo della componente estera (+1,5%) e una contrazione degli ordinativi italiani (-2,1%).
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