22 giu 2021
Calzaturiero: rinnovato il contratto collettivo di lavoro
22 giu 2021
Assocalzaturifici e le principali organizzazioni sindacali di categoria (Femca-Cisl, Filctem- Cgil e Uiltec-Uil) hanno firmato a Milano l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del settore calzaturiero, scaduto il 31 dicembre 2019.

Il nuovo contratto, che interessa circa 80mila addetti di quasi 5.800 imprese e che avrà una validità di 48 mesi (dal 1° gennaio 2020 e al 31 dicembre 2023), prevede un aumento sui minimi salariali di 70 euro (quarto livello), suddiviso in tre tranche: dal primo dicembre 2021, 25 euro; dal primo settembre 2022, 25 euro; dal primo luglio 2023, 20 euro.
È stato inoltre confermato l’importo, a titolo di elemento di garanzia retributiva, a favore di dipendenti di aziende prive della contrattazione aziendale o territoriale che non percepiscano altri trattamenti economici individuali o collettivi. L’ammontare sarà pari a 300 euro lordi per gli anni dal 2021 e seguenti. Tra le novità del contratto, l’incremento al 32% del numero dei lavoratori che possono essere occupati con contratto di lavoro a tempo determinato rispetto al totale dei dipendenti a tempo indeterminato.
“Siamo soddisfatti per l’esito della trattativa”, ha dichiarato Siro Badon, Presidente di Assocalzaturifici. “Siamo sicuri che questo è un ulteriore segnale di ripartenza per uno dei comparti produttivi più colpiti dall’emergenza pandemica. Il calzaturiero è uno dei settori trainanti del made in Italy, che nell'era pre-covid valeva 14,33 miliardi di euro e a causa delle restrizioni imposte dal Covid-19 ha dovuto registrare la perdita di un quarto del fatturato, con un valore ridotto a 10,72 miliardi di euro. Tanti sono gli elementi in questo nuovo contratto che possono contribuire al rilancio della competitività delle nostre aziende”.
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