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8 mar 2021
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Calzature: nel 2020 il covid brucia 1/4 di produzione e fatturato

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Ansa
Pubblicato il
8 mar 2021

La pandemia ha colpito duramente l'industria calzaturiera italiana con una flessione a doppia cifra. Secondo gli ultimi dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici e presentati in occasione dell'apertura di Micam Milano Digital Show, rassegna digitale delle Calzature che si è aperta l'8 marzo e che resterà online fino all'8 maggio, nel 2020 sono calati rispetto all'anno precedente sia il fatturato, attestatosi a 10,72 miliardi di euro ( -25,2%) che la produzione Made in Italy (scesa a 130,5 milioni di paia, -27,1%). Di rilievo anche il decremento dell'export, sia per quanto riguarda il valore (-14,7%) che le quantità (-17,4%).

Ansa


"Oltre ad aver lasciato sul terreno circa 1/4 della produzione nazionale e del fatturato complessivo, dobbiamo registrare anche un drastico calo dei consumi delle famiglie italiane, sia nella spesa (-23,1%) che nelle quantità (-17,4%)”, spiega il Presidente di Assocalzaturifici, Siro Badon. “Una flessione importante, malgrado una crescita a doppia cifra per il canale online che non riesce a tamponare il crollo dello shopping dei turisti e i mancati introiti da essi derivanti, specialmente per le fasce lusso. E se a queste indicazioni aggiungiamo le criticità che emergono dalle cifre relative alla demografia delle imprese, con un calo del -4% sia nel numero delle aziende che degli addetti diretti, oltre ad un'impennata della Cassa Integrazione nell'Area Pelle (+900% le ore autorizzate, dieci volte i livelli del 2019), il quadro che ne viene fuori non è per nulla confortante".

Dal report di Assocalzaturifici che analizza nel dettaglio l'export, emerge che tra i primi 10 mercati esteri in valore cresce solo la Corea del Sud (+14,3% nei primi 11 mesi), che cede peraltro il -5,2% in quantità. Contengono le perdite solo la Svizzera (-7,6%) e la Cina (-4,4%), protagonista di un forte recupero nel bimestre ottobre-novembre. Marcato calo delle vendite sia verso i partner dell'Unione Europea (-13% ) sia verso l'extra Ue. L'attivo del saldo commerciale si riduce a 4,2 miliardi di euro (in flessione del 14% sul 2019).

In merito ai consumi, in Italia nel 2020 sono state acquistate 26 milioni di paia in meno rispetto al 2019. Il prezzo medio al paio risulta sceso del -6,8% anche per il maggior utilizzo, nei mesi di quarantena, di pantofoleria e calzature informali di minor valore medio unitario.

Per quanto riguarda i canali di vendita, crescita decisa dell'online (+30% in quantità e +17% in spesa). La quota sul totale valore di questa modalità di shopping è passata dal 14,1% del 2019 al 21,4%. Gli altri canali di vendita hanno invece chiuso il 2020 con profonde perdite: -28% le paia acquistate presso il dettaglio tradizionale (ma con un -42% in spesa); -44,4% quelle presso gli ambulanti; tra il -20 e il -25% quelle comprate nelle catene di negozi, nei grandi magazzini o nelle grandi superfici specializzate.

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