AFP
Laura Galbiati
3 mar 2023
Calida trainato dalle vendite online e dal focus sulla lingerie nel 2022
AFP
Laura Galbiati
3 mar 2023
Il gruppo svizzero Calida, proprietario in particolare del marchio di lingerie Aubade, ha annunciato per il 2022 risultati nettamente superiori rispetto all’anno precedente, grazie alle vendite online e alla rifocalizzazione sulla lingerie.

L’utile netto è balzato del 43,4% rispetto al 2021, a 21,8 milioni di franchi svizzeri (21,8 milioni di euro), precisa in un comunicato stampa il gruppo, che ha venduto le sue attività nell’abbigliamento sportivo e da montagna per concentrarsi sull'intimo.
Il giro d’affari è aumentato dell'8,5% a 323,9 milioni di franchi, con una crescita del 14,4% esclusi gli effetti valutari, leggermente al di sotto delle aspettative. Gli analisti intervistati dall'agenzia svizzera AWP prevedevano in media 326,6 milioni di franchi.
La crescita è stata più forte nella prima parte dell'anno, "poiché la perdita di potere d'acquisto causata dall'inflazione è stata davvero notevole nella seconda metà", precisa il gruppo in un comunicato stampa.
La società è comunque riuscita a "guadagnare nuove quote di mercato" in un contesto “estremamente esigente, che ha pesato considerevolmente sul morale dei consumatori", ha sottolineato il direttore generale, Timo Schmidt-Eisenhart, citato nel comunicato stampa.
Il gruppo, noto in Svizzera soprattutto per i pigiami del suo storico marchio Calida, ha continuato a rafforzarsi nelle vendite online, una delle sue principali aree di crescita, che hanno contribuito per il 27,7% alle vendite del 2022, rispetto al 26,9% di un anno prima.
Ha inoltre effettuato due acquisizioni nel 2022, quella del brand tedesco di intimo sostenibile Erlich textil e della label americana Cosabella, che commercializza lingerie made in Italy negli Stati Uniti. Queste due acquisizioni hanno contribuito al 6,7% delle vendite.
Se Cosabella ha registrato una crescita a doppia cifra del fatturato online, le vendite ai distributori sono diminuite a causa di "elevate scorte dovute alla pandemia che hanno frenato ulteriori acquisti da parte dei rivenditori", precisa il gruppo.
Da parte sua, Erlich è stato "sensibile al calo degli acquisti effettuati da parte della sua giovane clientela, preoccupata per la guerra in Ucraina e per l'inflazione record in Germania", aggiunge la società.
Per il 2023, il gruppo svizzero si definisce "ben armato" per perseguire la sua strategia di crescita nonostante "le incertezze economiche e geopolitiche", "l'inflazione" e "la conseguente perdita di potere d'acquisto". La società punta a una crescita organica delle vendite tra il 4% e il 6%.
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