Burberry: le vendite crescono nel trimestre, grazie ai prodotti firmati Riccardo Tisci
I risultati trimestrali di Burberry, annunciati il 16 luglio, era ancora più attesi del solito, in quanto questo è il primo esercizio fiscale dell’era post Christopher Bailey e rappresenta quindi un vero e proprio test per il marchio britannico. Con Riccardo Tisci alla guida dello stile da più di un anno e Marco Gobbetti CEO da ancora più tempo, gli investitori e gli analisti si attendevano che il piano di trasformazione dell’azienda cominciasse a dare i suoi frutti.
Marco Gobbetti ha parlato di un aumento delle vendite e di una “reazione positiva ai nuovi prodotti”. Il CEO ha dichiarato che il brand ha registrato un “buon trimestre, nell’ambito del nostro piano pluriennale di trasformazione. Abbiamo aumentato la disponibilità dei prodotti disegnati da Riccardo, continuando a migliorare la percezione del marchio da parte dei consumatori e ad allineare il network distributivo alla nostra nuova visione creativa. La reazione dei clienti è molto promettente, con una forte crescita sulle nuove collezione. Siamo sulla strada giusta e confermiamo le previsioni per l’esercizio 2020”.
In effetti, la nuova proposta di prodotti disegnati da Riccardo Tisci ha registrato buone performance nel periodo di 13 settimane concluso il 29 giugno. A quella data, la nuova gamma rappresentava il 50% dell’offerta totale del gruppo, contro il 10/15% nel mese di marzo.
I nuovi prodotti sono stati ben accolti sia nei negozi Burberry che nella rete wholesale. Secondo l’azienda britannica, molti negozi multimarca “hanno avuto un aumento significativo delle vendite rispetto alle collezioni precedenti”.
Marco Gobbetti ha precisato che le collezioni di Riccardo Tisci hanno registrato “una crescita a due cifre rispetto alle collezioni equivalenti dell’esercizio precedente”, il che lascia presagire notizie positive anche in futuro, visto che la proporzione dei nuovi prodotti sta crescendo.
Secondo il CEO, la società “ha continuato a rafforzare la sua brand image e a modificare la percezione dei clienti, migliorando la comunicazione sui social network, la copertura mediatica e l’approvazione da parte degli influencer”. I progressi su Instagram e WeChat si sono susseguiti nel corso del trimestre “con una crescita del numero di follower e aumenti a due cifre del tasso di coinvolgimento su ogni post, rispetto al trimestre precedente”.
Le cifre disegnano un ritratto piuttosto positivo della situazione. I ricavi del canale retail sono passati da 479 a 498 milioni di sterline (da 531 a 552 milioni di euro), con una crescita del 4% a tassi di cambio correnti e del 2% a tassi costanti. A perimetro e cambi costanti, le vendite dei negozi sono progredite del 4%, migliorando rispetto all’esercizio precedente (+3%).
Questi numeri a perimetro e tassi di cambio costanti si spiegano con l’entusiasmo per i nuovi prodotti, che sembrano avere un grande successo soprattutto nei mercati in forte crescita. La società ha infatti dichiarato che le vendite comparabili in Asia Pacifico sono aumentate in percentuale elevata, sotto la spinta della Cina continentale, la cui crescita è stata di circa il 15%. L’area Europa, Medio Oriente, India e Africa ha conosciuto una progressione a una cifra, sostenuta dal turismo, che ha stimolato in modo particolare il business nel Regno Unito.
Nel continente americano, la crescita è stata meno dinamica, con vendite stabili. Gli Stati Uniti, mercato importante per il brand, sono progrediti leggermente, mentre il Canada ha subito l’impatto negativo di un lungo periodo di promozioni.
La società ha registrato performance contrastanti per le differenti categorie di prodotto, con una progressione a doppia cifra dell’abbigliamento uomo e donna e un calo degli accessori, “in quanto i risultati positivi dei nuovi modelli sono stati smorzati da quelli deludenti delle collezioni precedenti”, il che suggerisce che il brand dovrebbe passare il più velocemente possibile a un’offerta 100% Riccardo Tisci.
Burberry mantiene le sue previsioni per l’esercizio 2020, il secondo del suo piano pluriennale di trasformazione, aspettandosi “una ponderazione più marcata dell’utile operativo nel secondo semestre rispetto al primo”.
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