Burberry cresce nel 1° semestre e continua a guardare all’Asia grazie a un deal con Tencent
Burberry ha comunicato giovedì i risultati del primo semestre definendosi “soddisfatto” e riferendo di un notevole apprezzamento delle collezioni create da Riccardo Tisci, un rafforzamento complessivo del marchio e progressi nella sua strategia di trasformazione.
La novità più importante è la partnership esclusiva per sviluppare il social retail in Cina con Tencent. Le due società saranno “pioniere di un concetto che fonde social media e vendita al dettaglio per creare spazi digitali e fisici in cui le comunità coinvolte possano interagire, condividere e acquistare”. Burberry aprirà un social retail store a Shenzhen, in Cina, il prossimo anno, alimentato dalla tecnologia Tencent. Sui 223 monomarca Burberry nel mondo, 61 si trovano in Cina.
Il CEO Marco Gobbetti ha dichiarato che per questa strategia: “La Cina è stata il punto di partenza ovvio, in quanto è uno dei principali snodi per l'innovazione e la tecnologia e i consumatori cinesi sono fra i massimi utilizzatori dei social media”.
Le entrate nel periodo di 26 settimane chiusosi a fine settembre sono salite del 5%, a 1,281 miliardi di sterline (1,417 miliardi di euro), e del 3% a cambi costanti. L'utile operativo rettificato è salito del 5%, a 203 milioni di sterline (236,1 milioni di euro), e l'utile lordo è aumentato del 5%, a 865 milioni di sterline (1,006 miliardi di euro). L'utile operativo è aumentato dell'8% in comparabile, a 202 milioni di sterline (235 milioni di euro), o del 17% a dati riportati, incrementato dai cambi valutari e dall'IFRS 16. L'utile ante imposte è aumentato dell'11%, a 193 milioni di sterline (224,5 milioni di euro), o del 9% su base direttamente comparabile. L’utile netto è arrivato a 150,3 milioni di sterline (pari a 175,3 milioni di euro).
Le vendite al dettaglio comparabili sono aumentate del 4%, mentre i ricavi all'ingrosso sono diminuiti del 2%, rimanendo invece stabili a dati riportati, influenzati dai cambiamenti che l'azienda sta apportando in questo settore.
La performance del primo semestre è stata buona in quasi tutte le regioni. L’Asia-Pacifico è cresciuta ad una cifra percentuale intermedia, con la Cina continentale salita di oltre il 5%, la Corea del Sud ad una cifra, ma alta, e il Giappone a una cifra percentuale media. Invece, Hong Kong è scesa in doppia cifra, a causa delle continue proteste pro-democrazia.
L’area EMEIA è cresciuta ad una cifra percentuale intermedia, con persino il travagliato mercato del Regno Unito in crescita ad una cifra elevata e l’Europa continentale che sale a una cifra percentuale media. Il Medio Oriente “è tornato a crescere nel secondo trimestre, ma è stato negativo nel complesso della prima metà dell’anno”.
Le Americhe nel complesso sono cresciute di una percentuale bassa ad una cifra, così come gli Stati Uniti “con una performance costante in tutti i trimestri, mentre Canada e Brasile hanno visto un miglioramento delle tendenze nel secondo trimestre”.
Tutti questi risultati sono stati aiutati dalle collezioni disegnate da Riccardo Tisci, ricorda il comunicato, che secondo Burberry hanno registrato una crescita sana a due cifre. I nuovi prodotti disegnati dallo stilista italiano rappresentano ora circa il 70% dell’offerta principale del marchio britannico nei negozi al dettaglio.
Nel retail, Burberry può ora vantare un negozio “creativamente allineato” in ognuna delle maggiori città globali e 15 tra i negozi più piccoli e non strategici, dei quali era già stata annunciata la razionalizzazione, sono stati chiusi.
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