Burberry chiuderà il 10% dei suoi negozi
Burberry chiuderà 38 negozi nel mondo nel quadro di un nuovo piano di trasformazione dell’attività aziendale impostato dal CEO Marco Gobbetti allo scopo di crescere di gamma.

In altre parole, il 10% della rete di punti vendita del marchio britannico sarà interessato dalla nuova strategia: la società cambia marcia per trasformare i suoi flagship in destinazioni di lusso a tutti gli effetti, con i clienti più facoltosi nel mirino.
Non si sa ancora con esattezza quali negozi chiuderanno, ma Burberry ha dichiarato alla stampa britannica che cinque siti sono già stati chiusi in Brasile e in Spagna.
Mentre il fatturato di Burberry al 30 marzo è rimasto stabile, a 2,7 miliardi di sterline (3,1 miliardi di euro), l'utile operativo del brand è diminuito del 6%, a 438 milioni di sterline (499,8 milioni di euro). La pubblicazione di questi risultati economici non ha rassicurato gli investitori, inquieti per il rallentamento del business in Cina.
Nell’ambito del piano di risanamento preannunciato da molto tempo, Marco Gobbetti ha chiamato in azienda lo stilista italiano Riccardo Tisci per aiutarlo ad infondere nuova energia al marchio inglese con 163 anni di storia. Le sue prime collezioni, uscite nei negozi a fine febbraio, sono state accolte bene dalla clientela, ma l’esatta portata dell’effetto che avranno sulle vendite si potrà valutare in modo compiuto solo nell’esercizio seguente.
All'inizio di questo mese, il marchio britannico ha venduto un terreno di oltre 40.000 metri quadrati a Leeds dove progettava di costruire un centro di produzione del costo di 50 milioni di sterline. Il progetto era stato curato dall'ex direttore creativo, Christopher Bailey, che ha lasciato il marchio nel 2017 quando gli investitori si preoccuparono per il rallentamento delle vendite di Burberry in Cina e in Medio Oriente.
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