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15 giu 2014
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Bruno Magli: un rilancio difficile

Pubblicato il
15 giu 2014

Bruno Magli stenta a rilanciarsi. Secondo Da Vinci Invest AG, che ha rilevato lo storico brand di calzature lo scorso gennaio, si tratta solo di un periodo di transizione. A quanto sembra, la società svizzera di gestione di capitali ha trovato un’azienda con una situazione finanziaria critica, e negli ultimi mesi sono state chiuse le boutique di Milano in Via Montenapoleone e di Roma a Fiumicino, licenziando 9 persone.

Un modello Bruno Magli


“Per quel che riguarda Roma, città in cui era previsto un altro negozio che poi non è stato aperto, la decisione è stata presa dal precedente management”, afferma Hendrik Klein, proprietario di Da Vinci Invest AG, che ha da poco preso in mano le redini dell’azienda di Bologna succedendo all’amministratore delegato Manfred Ebensberger, nominato al momento dell’acquisizione. Rimangono aperti quindi tre negozi outlet in Sicilia, a Serravalle e a Barberino del Mugello, e la boutique di Venezia, che secondo i sindacati sarebbe a rischio di chiusura.

“Da Vinci Invest è subentrato nelle trattive con Bruno Magli all’ultimo momento. L’operazione di acquisto si è svolta in appena un mese e mezzo. Quando i nuovi azionisti sono arrivati hanno trovato in azienda una situazione più complicata rispetto a quello che si aspettavano, per cui c’è stato un rallentamento. Ma hanno promesso un grande piano di rilancio”, spiega una fonte sindacale. Secondo altre fonti, inoltre, il pagamento degli stipendi è stato ritardato, mentre la produzione è stata ridotta mettendo a rischio le consegne della collezione per il prossimo inverno.

“La collezione invernale non è assolutamente a rischio”, smentisce Hendrik Klein. “Ogni settimana le consegne vengono fatte verso gli Stati Uniti e il Giappone, che sono i nostri due primi mercati. Siamo stati costretti a cancellare certi ordini troppo importanti, perché abbiamo una piccola capacità di produzione”, puntualizza.

“Vogliamo focalizzarci su questi mercati e sui nostri attuali clienti posizionandoci con un prodotto di lusso accessibile di grande qualità. L’idea è di tornare alle origini di Bruno Magli, per ridiventare un riferimento di eccellenza nella calzatura. Per questo entro due anni vogliamo riportare parte della produzione in casa, a Bologna”, prosegue il CEO.

Nel 2011 il calzaturificio, nato a Bologna nel 1936, era stato notevolmente ridimensionato con il licenziamento di 90 persone, l’esternalizzazione della produzione e il trasferimento delle attività commerciali a Milano. Ora la volontà è di concentrare di nuovo a Bologna le principali attività dell’azienda, riducendo la sede milanese. In quest’ottica il marchio prevede di trasferire la sede di Bologna da Via di Corticella a Villa Zarri a Castel Maggiore, alle porte della città.

Bruno Magli impiega attualmente 75 persone in Italia e realizza un fatturato di 35 milioni di euro.

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