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Adnkronos
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15 nov 2018
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Brexit: transizione sino a fine 2020, ma prorogabile

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Adnkronos
Pubblicato il
15 nov 2018

Il Regno Unito "lascerà l'UE il 29 marzo 2019, ma fino al 31 dicembre 2020 ci siamo messi d'accordo per mantenere la situazione attuale, per quanto riguarda l'unione doganale, il mercato unico e le politiche europee, con i loro diritti e i loro doveri. Questo permetterà ai cittadini, alle amministrazioni pubbliche e alle imprese di prepararsi e di adattarsi al cambiamento una volta sola, prima della messa in opera della relazione futura. Ci sarà la possibilità di estendere questo periodo di transizione una volta, per un periodo limitato, attraverso un accordo congiunto". Lo ha spiegato in una conferenza stampa a Bruxelles il capo negoziatore dell'UE per la Brexit, Michel Barnier.


"Abbiamo trovato una soluzione per evitare un hard border, un confine fisico, sull'isola d'Irlanda", ha aggiunto Barnier. "Prima di tutto faremo i massimi sforzi per risolvere questa questione nel lungo termine, attraverso un accordo in futuro. Se non saremo pronti entro luglio 2020, allora potremmo considerare insieme di prolungare la transizione per avere altro tempo. Solo se alla fine della transizione, che sia estesa o meno, non ci saremo ancora, con l'accordo sulla futura relazione, allora si applicherebbe la soluzione di backstop che abbiamo concordato oggi. Questa soluzione si è evoluta in modo considerevole rispetto alla proposta originaria dell'UE dello scorso febbraio".

"Nelle ultime settimane”, ha continuato il capo negoziatore dell'UE, “abbiamo lavorato con il Regno Unito sulla base delle loro proposte. Nello scenario del backstop, abbiamo concordato di creare un territorio doganale unico tra Regno Unito e UE. L'Irlanda del Nord resterebbe in questo medesimo territorio doganale. In più, l'Irlanda del Nord rimarrebbe allineata alle regole che sono essenziali per evitare un confine fisico: questo riguarda i prodotti agricoli come altri prodotti. Il Regno Unito applicherà il codice doganale dell'UE nell'Irlanda del Nord e permetterà alle imprese nordirlandesi di portare merci nel mercato unico senza restrizioni, cosa essenziale per evitare un confine fisico".

"Il testo del protocollo”, ha specificato Barnier, “chiarisce anche che l'economia nordirlandese manterrà un accesso inalterato al mercato del resto del Regno Unito. Su richiesta del Regno Unito, l'Irlanda del Nord applicherà tutte le regole del mercato unico per l'elettricità. Questo è nell'interesse dell'economia dell'Irlanda e dell'Irlanda del Nord. Questo territorio doganale unico comporterebbe che le merci britanniche ottengano accesso libero da dazi e da quote al mercato dell'UE a 27. Perché la concorrenza sia leale, in questo territorio doganale unico, abbiamo concordato regole sugli aiuti di Stato, sulle tasse, su standard sociali ed ambientali. Questo garantirà che le imprese UE e del Regno Unito possano competere su basi paritarie".

Secondo il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, "l'accordo proposto sarebbe negativo per la Scozia, portandoci fuori da un mercato unico otto volte più grande del mercato del Regno Unito e ponendo un'enorme minaccia all'occupazione, agli investimenti e agli standard di vita". Se questo accordo venisse effettivamente respinto dal Parlamento, allora il governo del Regno Unito dovrà tornare al tavolo dei negoziati per garantirne uno migliore. "La nostra linea continua ad essere: adesione permanente al mercato unico e all'unione doganale", ha concluso Sturgeon.

"Se non succedono fatti straordinari, terremo il Consiglio Europeo domenica 25 novembre, alle 9.30, per finalizzare e formalizzare l'accordo" di ritiro del Regno Unito dall'UE, ha dichiarato il presidente del Consiglio UE, Donald Tusk.

"Nei prossimi giorni”, ha proseguito Tusk, “procederemo come segue: ora l'accordo viene analizzato da tutti gli Stati membri. Entro la fine della settimana i 27 ambasciatori si incontreranno di nuovo per condividere le loro valutazioni dell'accordo. Spero che non ci siano troppi commenti". I rappresentanti permanenti degli Stati UE, riuniti nel Coreper, "discuteranno anche il mandato alla Commissione per finalizzare la dichiarazione politica congiunta sulla futura relazione tra UE e Regno Unito. I ministri europei verranno coinvolti in questo processo". "La Commissione”, ha concluso Tusk, “intende concordare la dichiarazione congiunta entro martedì prossimo. Nel corso delle seguenti 48 ore, gli Stati membri avranno tempo per valutarla, il che comporta che gli sherpa potranno concludere il loro lavoro giovedì". Poi, se tutto va bene a Londra, domenica mattina si riunirà il Consiglio Europeo.

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