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Adnkronos
Pubblicato il
4 nov 2013
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Brandistribution.com punta al raddoppio e non esclude di quotarsi in Borsa

Di
Adnkronos
Pubblicato il
4 nov 2013

In Europa è il primo sito di e-commerce B2B di accessori e abbigliamento firmato, può contare su 60mila rivenditori e si muove su 170 mercati. In 5 anni di vita il fatturato della dotcom è cresciuto da 0 a 20 milioni di euro e punta al raddoppio nel 2014. Senza escludere la possibilità di quotarsi in Borsa.

Una delle pagine web di brandistribution.com


Lo racconta Angelo Muratore, partner di brandistribution.com: "Brandistribution nasce da un'idea di Carlo Tafuri, un imprenditore che opera nel mondo dell'e-commerce già da qualche anno. Cinque anni fa, nel classico sottoscala di Torino, nasce l'idea di volere fare e-commerce in una nicchia di mercato, che è quella del B2B di abbigliamento e accessori, essendo quella del B2C molto presidiata. La scelta è stata dunque di andare a collocarsi nel mondo del B2B, cioè nell'essere i fornitori privilegiati di una serie di interlocutori che da noi sono definiti re-sellers, quindi rivenditori, che avevano bisogno di merce griffata, abbigliamento e accessori, venduti a un prezzo super competitivo e che avessero un brand famoso alle spalle".

Tutto è iniziato "5 anni fa con dei piccoli stock di marchi molto conosciuti dello sportswear e in cinque anni ci siamo sviluppati talmente tanto che il numero dei re-sellers che siamo riusciti a raggiungere attraverso il marketing digitale e dunque attraverso Google e la promozione sono arrivati ad oggi, e sono in continuo aumento, a circa 60mila rivenditori. Quindi noi oggi siamo il punto di riferimento su 170 mercati di 60mila rivenditori che hanno una natura diversa".

Si tratta, chiarisce Muratore, di piccoli negozi, oppure dei più grandi siti di e-commerce di vendite private al mondo, ad esempio venteprivée.com, oppure ancora i power seller di ebay, o comunque privati che hanno il loro business online. Anche i department store in giro per il mondo di una fascia che non è quella più alta.

"Proprio perché il mercato si sta oggi molto polarizzando, o verso l'alto o verso il basso, la stragrande maggioranza di consumatori - fa notare Muratore - che acquistano on-line prodotti di abbigliamento e accessori oggi vuole un prodotto carino a un prezzo estremamente interessante".

Per quanto riguarda i mercati di riferimento di Brandistribution, "l'Europa - spiega Muratore - vale più del 60% del nostro giro d'affari; gli Stati Uniti stanno crescendo e abbiamo aperto una sede per lavorare meglio nel mercato del Nord America; l'Asia funziona abbastanza bene, anche se non abbiamo ancora aperto in Cina. Stiamo lavorando negli Emirati Arabi e l'Australia funziona invece molto bene. Immaginando una torta, siamo un 60% Europa; 15% USA; 15% Australia e un 15-20% resto del mondo".

L'aumento costante delle vendite ha indotto Brandistribution ha dotarsi anche di marchi propri: sono 'made in Italia' e 'Ana Lublin', uno ha la caratteristica di essere fatto interamente in Italia; l'altro è prodotto fuori, ma con un design molto pulito a prezzi supercompetitivi.

Quale è il vantaggio competitivo di operare nell'e-commerce? "Il vantaggio,che non è affatto scontato, - spiega Muratore - è quello di riuscire in modo veloce a raggiungere una mole di interlocutori che difficilmente si possono raggiungere con la distribuzione tradizionale. Ci vogliono molti anni con la distribuzione tradizionale per raggiungere 170mila interlocutori. Noi attraverso la rete, attraverso Google, siamo riusciti a raggiungere un numero significativo di potenziali clienti di cui molti evidentemente comprano e anche ripetutamente".

Per il futuro, "cerchiamo di crescere in maniera armonica senza avere troppi scossoni da un anno all'altro. Ci siamo accorti che in 5 anni mediamente il fatturato e in parte anche i margini sono cresciuti quasi del doppio. Quindi essendo arrivati a circa 20 milioni di euro per il 2013 reputiamo che il target del raddoppio per il 2014 possa essere ipotesi realistica".

E la quotazione in Borsa? "Non escludiamo nulla, perché la verità è che nel momento in cui, visto il trend dell'e-commerce mondiale e vista la nostra nicchia e leadership dell'e-commerce B2B e accessori, dovessimo crescere e avere risposta del mercato come l'abbiamo oggi, avremmo bisogno di strumenti per finanziare l'azienda. Li conosciamo tutti, se ci fosse questa possibilità la valuteremmo con assoluta attenzione".

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