Adnkronos
18 set 2011
Bragia incorona la donna fluida, molto femminile e contemporanea
Adnkronos
18 set 2011
Una donna fluida, che veste gonne e abiti che le avvolgono il corpo delicatamente, con un forte tratto di contemporaneità che si esprime nelle stampe e nella scelta del colore. Questa è la cifra stilistica di Bragia, un marchio nato solo un anno fa ma che già ha trovato posto nelle più importanti vetrine internazionali. "Bragia è il nome di un colore - raccontano all'Adnkronos Alessandra Torella e Santo Costanzo i due designer che hanno fondato il brand, facendolo debuttare a Roma a 'Who's on next', il concorso per giovani stilisti, classificandosi tra i primi cinque - un rosso utilizzato almeno 100 anni fa. In realtà si tratta di un bastoncino di resina che veniva incendiato per la lavorazione del vetro perché poteva sostenere temperature altissime. Diventando incandescente raggiungeva un certo tono di rosso. Nelle accademie d'arte lo chiamavano 'rosso bragia".
Un modello Bragia |
Il duo stilistico che si forma nel 2009 non è nuovo alle collaborazioni. Alessandra e Santo si conoscono e lavorano insieme sul set de "La vita è bella", di Roberto Benigni, dove lei è costumista. Le strade poi si dividono e i percorsi personali seguono diverse evoluzioni. Poi di nuovo l'incontro e la decisione di lanciarsi in un progetto. In punta di piedi all'inizio. Un concorso, l'attenzione di compratori, la finale. Situazioni che lasciano sperare i due designer che iniziano a crederci. Le collezioni finiscono nei più importanti negozi come Luisa via Roma, Sugar, Antonia, Gio' Moretti, Gente, accanto alle griffe più prestigiose.
L'essere artista più che stilista è il tratto che Alessandra ama raccontare di sé: "Potrei anche disegnare poltrone, anzi se avessi avuto davvero coraggio forse avrei potuto fare l'artista puro. In questo senso, non considero il debutto nella moda un grande stacco. Magari un regalo che mi sono concessa in un'età più matura".
"Le collezioni (due all'attivo, la terza debutterà a Milano Moda Donna) esprimono bene - spiegano i due stilisti - la ricerca sul colore. Siamo noi a disegnare tutte le nostre stampe. Alcune le produciamo, altre le facciamo fare. Gonne, pantaloni ripresi da mute subacquee. La scelta di raccontare una donna molto femminile, fluida. Cerchiamo di farlo in modo contemporaneo, altrimenti sarebbe un po' anacronistico".
E la contemporaneità, per Bragia, "si riflette nella nostra idea di made in Italy, ovvero recepire tutto quello che viene dall'esterno e che oggi, in particolare, arriva da lontanissimo. Che va metabolizzata con il nostro dna. Non dobbiamo chiuderci - sono convinti i due stilisti - nella nostra idea di made in Italy in questo momento di crisi, ma accogliere e filtrare quello che viene anche da paesi lontanissimi. Questo ovviamente come sola ispirazione perché la produzione è tutta italiana. Abbiamo realtà in Puglia, in Umbria, nelle Marche, realtà selezionate sulle esigenze del nostro prodotto".
Ne sono un esempio la collezione di gonne 'Flair', capi che fanno parte di una edizione limitata, realizzate artigianalmente con la tecnica di stampa sperimentale. Un modello in serie numerata proposto in tre varianti di stampa e colore, che si ispirano ad una donna sofisticata e all'avanguardia. Le gonne, in tripla organza, ribadiscono il carattere distintivo del brand verso l'alta sartoria e l'insegnamento dei grandi couturier, l'utilizzo della tecnica di stampa tie and dye è studiata per il singolo capo, realizzata interamente a mano e garantita da un certificato nominale che identifica ogni gonna. Il prossimo appuntamento con Bragia, che è stata ospite anche di OnStage in occasione di Milano Moda Unica, sarà con le prossime collezioni donna che debutteranno sulle passerelle milanesi il prossimo 21 settembre.
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