Ilaria Ricco
16 lug 2015
Botto Giuseppe e il cashmere FAIR con certificazione etica e di sviluppo eco-sostenibile
Ilaria Ricco
16 lug 2015
L'azienda Botto Giuseppe è interlocutore privilegiato quale partner del progetto Fair cashmere promosso da Maiyet dove la sostenibilità è la chiave. Si tratta di un progetto di sostegno agli allevatori di capre del deserto dei Gobi, terzo produttore al mondo della preziosa fibra, che Maiyet contribuisce a sostenere con contributi tangibili.
"Abbiamo selezionato tra i tanti l'azienda Botto Giuseppe, alla 4 generazione, perché condivide con noi i valori di tradizione, innovazione e sostenibilità" afferma Kristy Caylor, Presidente di Maiyet, il brand moda lusso statunitense che propone rarità artigianali provenienti da paesi diversi.
Il biellese, ricco di acque a basso contenuto di sodio e minerali quindi leggere
è l'ambiente perfetto per la creazione di un filato soffice e forte al tempo stesso.
"Noi crediamo nel ruolo fondamentale che l'ambiente gioca nel processo artigianale e nei valori della sostenibilità. Per questo motivo abbiamo lavorato a fianco di Maiyet per circa un anno per garantire il supporto adeguato che è parte della nostra tradizione mettendo a disposizione il nostro saper trattare il filo, con cura e meticolosità" dice Silvio Botto Poala, AD dell'azienda.
Il cashmere FAIR ha ottenuto la certificazione Cradle to Cradle di livello Bronzo ed è in attesa del livello Gold. Cradle to Cradle è un rigoroso sistema di certificazione per prodotti innovativi nell’intera filiera e utilizza i seguenti 5 criteri per valutarne il livello di sviluppo durevole: rifiuti, salute, consumo energetico, risorse idriche (intese come spreco e inquinamento delle acque), utilizzo delle risorse umane.
FAIR è l’ unico filato di cachemire attualmente certificato secondo questi principi.
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