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AFP-Relaxnews
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 dic 2021
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Borse e giacche fatte di pelle umana? La campagna shock di PETA contro gli abusi sugli animali

Di
AFP-Relaxnews
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
2 dic 2021

L'associazione PETA non è nota per andar tanto per il sottile quando si tratta di allertare l'opinione pubblica sui maltrattamenti degli animali, in particolare quando realizza le sue tipiche campagne mediatiche shock che denunciano l'uso di pellicce o pelli esotiche nell'industria della moda. Con l'avvicinarsi delle festività natalizie, è con un e-shop perlomeno bizzarro che l'organizzazione intende colpire l’opinione pubblica. Perché soffermandosi sugli abiti, le giacche e gli stivali presentati sul sito di e-commerce, si notano subito dei denti e altri dettagli che fanno pensare alla pelle umana. Questa nuova campagna di PETA Stati Uniti è stata infatti impostata come parodia di un grande gruppo di moda per aumentare la sensibilizzazione delle persone nei confronti della salute degli animali.


L’organismo People for the Ethical Treatment of Animals, meglio conosciuto con l'acronimo PETA, si batte da diversi decenni per allertare e sensibilizzare i consumatori sull'utilizzo di ingredienti e altri prodotti di origine animale in vari settori, tra i quali moda e bellezza.
 
Una lotta che ha progressivamente portato alcuni brand ad interrompere, ad esempio, l'utilizzo della pelliccia nelle proprie collezioni. In questa fine d’anno l'associazione non usa mezzi termini per apostrofare il gruppo di moda Urban Outfitters, mandando in onda una campagna choc che dovrebbe turbare molte persone.

Sangue, denti, cicatrici come cuciture... La nuova collezione dell'e-shop Urban Outraged, un nuovo tipo di negozio online, non dovrebbe lasciare indifferente proprio nessuno.
 
Per fortuna questi vestiti e accessori in pelle umana non si possono realmente ordinare, ma l’e-shop finto ha lo scopo di sensibilizzare più persone e aziende possibili - e in particolare il gruppo di moda in questione - sugli abusi compiuti sugli animali causati dalla progettazione di determinati prodotti e al discriminatorio specismo contro di essi, come sottolinea PETA in un comunicato stampa.
 
“Gli animali non sono tessuti e la loro pelle non ci appartiene. La campagna Urban Outraged di PETA chiede ai consumatori di prendere coscienza dell'individuo a cui ogni pezzo di pelle animale è appartenuto e di allontanarsi dai prodotti che li contengono a favore di alternative etiche”, puntualizza Tracy Reiman, vicepresidente di PETA USA.
 
Realizzata come un vero e-shop, la piattaforma Urban Outraged, che possiede pure un proprio profilo su Instagram con le promozioni in corso, dispone anche di una serie di slogan come un qualisiasi marchio di moda che si rispetti. “Uno stile che spinge a guardare più da vicino” o “Una moda che osa porre la domanda 'Ma cosa indossi?’” sono tra le frasi visibili per tutta la durata della campagna.
 
PETA ha anche dato ad ogni capo di abbigliamento il nome dell’individuo che è stato “ucciso” nella sua fabbricazione. È possibile selezionare “The Juliet Skirt”, “The Meg Boot” o anche “The Sofie Dress”.
 
Ma d'altra parte è (e fortunatamente) impossibile acquistare questi vestiti falsi. Se un potenziale cliente cerca di inserirli nel carrello, dopo aver selezionato la taglia verrà reindirizzato a una nuova pagina che gli chiederà di rispondere ad alcune domande sul suo rapporto con pelle, lana o cashmere.
 
Con ETX Daily Up 

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