Ansa
18 giu 2018
Borsalino torna a sperare, nuovo accordo per salvare l'azienda
Ansa
18 giu 2018
Svolta nella trattativa per salvare la Borsalino. Haeres Equita, la società dell'imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio, e i curatori fallimentari hanno raggiunto un accordo transattivo relativo ai contenziosi in essere. E, allo stesso tempo, hanno formalizzato una nuova offerta d'acquisto degli asset della storica azienda alessandrina di cappelli.
"Sarà la base per l'asta disposta dal fallimento", dicono in una nota congiunta le due parti. Per gli oltre 134 dipendenti e per tutta Alessandria l'annunciata intesa è una boccata d'ossigeno dopo mesi di iniziative a sostegno della fabbrica che, con i suoi cappelli, ha fatto sognare in tutto il mondo diverse generazioni.
Camperio e la curatela fallimentare, rappresentata da Stefano Ambrosini e Paola Barisone, nell'annunciare l'accordo "confidano" infatti "nella salvaguardia delle attività Borsalino", simbolo dei cappelli Made in Italy amati dalle star, alle spalle una storia di oltre 160 anni, e di un savoir faire industriale e artigianale quasi unico. Basti pensare che per creare un Borsalino servono 52 passaggi e sette settimane di lavorazione. Stile e qualità ne hanno fatto il cappello preferito dalle star di Holliwood. Lo indossa Jean-Paul Belmondo nel capolavoro Fino all'ultimo respiro, Marcello Mastroianni in 8 e 1/2, Tony Servillo nel film La grande bellezza. Su tutte resta scolpita l'immagine di Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, entrambi con un Borsalino in testa, nella scena dell'addio finale di Casablanca.
Trascinata nel crack finanziario di Marco Marenco, l'imprenditore astigiano condannato per bancarotta fraudolenta a 5 anni, pena patteggiata, la vicenda Borsalino tiene da mesi col fiato sospeso, la richiesta di concordato rigettata dal tribunale di Alessandria due volte, l'anno scorso, e più di recente il braccio di ferro tra Haeres Equita e i curatori fallimentari sul contratto d'affitto, prorogato in extremis al 31 luglio a fine maggio. La proroga è servita a proseguire le trattative tra le parti, garantendo al tempo stesso la continuità produttiva. In precedenza la Regione Piemonte si era detta pronta a sostenere persino l'acquisizione della società da parte dei dipendenti. Un workers buyout che, alla luce dell'intesa di oggi, non sembra più necessario. I sindacati, soddisfatti per l'accordo, continueranno vigilare sulla vicenda.
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