Boom di aperture di negozi di lusso in Europa, Bond Street a Londra è la via più “calda”
Le aperture di negozi di lusso sono tornate a fiorire a pieno regime dopo l'interruzione causata dalla pandemia, tanto che l'anno scorso c’è stata un'abbondante attività di opening, con le città europee come principali beneficiarie di questo trend, come mostra un nuovo studio dello specialista immobiliare Savills.
Savills afferma che il ritrovato dinamismo nel mercato del lusso europeo ha visto le aperture di negozi aumentare fino al 77% lo scorso anno, dopo che il Vecchio Continente ha sperimentato il ritorno dei turisti internazionali e la forte ripresa delle spese per beni di lusso.
L'ultimo rapporto Savills Global Luxury ha rilevato che la forte performance in tutta Europa ha portato la percentuale complessiva di nuove aperture nel Vecchio Continente salire al 23%, posizionando il continente al secondo posto dopo la Cina e davanti al Nord America.
La ripresa relativamente rapida della spesa per il lusso è stata importante, ma “una ribasatura degli affitti in una serie di strade chiave del lusso nella regione, combinata in alcuni casi con una migliore disponibilità, ha anch’essa rafforzato l'attività di leasing”. Ad esempio, Bond Street a Londra ha visto gli affitti primari indicativi diminuire del 27% tra dicembre 2019 e dicembre 2021 e mentre la crescita delle locazioni si è ripresentata a partire dal primo trimestre del 2023, gli affitti sono ancora inferiori del 17% rispetto al picco pre-Covid.
A livello globale, nel 2022 si è registrato un aumento dell'11% delle aperture di nuovi negozi di lusso, in quanto il comparto ha continuato a sovraperformare rispetto al settore della vendita al dettaglio in generale.
E mentre la Cina ha rappresentato il 41% di tutte le nuove aperture, rispetto al 2021 il numero totale di debutti nel lusso in loco è diminuito. Savills ha affermato che “l'indebolimento della fiducia degli occupanti” probabilmente ha avuto un impatto sulle inaugurazioni a fronte dei continui lockdown in alcune parti del Paese.
Ma mentre in Cina le aperture scendevano, nella più ampia area dell’Asia sono aumentate. La quota globale di nuove aperture di negozi del continente è salita al 12%, guidata da alcuni degli stessi fattori che hanno contribuito a condurre il business in Europa. Anche la focalizzazione su mercati relativamente poco serviti, ma con una popolazione facoltosa in crescita, come il Vietnam, ha dato impulso all'attività dei marchi di lusso nella regione.
Un'altra regione in crescita nel 2022 è stata il Medio Oriente, anch'esso un mercato poco servito, che include però alcuni consumatori estremamente facoltosi. La regione ha visto la sua percentuale di nuove aperture globali raddoppiare al 6%. Dubai è rimasta un obiettivo primario per questi opening nella regione, ma anche l'Arabia Saudita è diventata fondamentale.
Marie Hickey, direttore delle ricerche commerciali di Savills, ha dichiarato: “Sebbene abbiamo assistito a un numero elevato di aperture nei tradizionali mercati del lusso, ciò che è diventato sempre più chiaro è che i marchi sono ora aperti a una più ampia varietà di località, una tendenza che ci aspettiamo continui. Mentre le principali destinazioni del lusso di Milano, Londra e New York continueranno a rappresentare il maggior richiamo per molti marchi di lusso acquisitivi, le difficoltà nelle disponibilità in questi mercati modereranno l'attività nei prossimi 12-18 mesi, il che significa che le nuove implementazioni di negozi nei mercati che vanno oltre questo livello massimo continueranno ad aumentare”.
La ripresa di Bond Street
Guardando in particolare ad alcune città, Savills ha sottolineato il fascino esercitato da Londra, e in particolare da Bond Street.
Anthony Selwyn, co-responsabile del team Prime Retail, ha dichiarato che lo scorso anno Londra è stata uno dei mercati del lusso più attivi in Europa, conquistando il primo posto nella regione per quanto riguarda le inaugurazioni di nuovi negozi.
Gran parte dell'attività si è concentrata su Bond Street, stimolata da un importante sviluppo. E il grande progetto di riqualificazione di GPE all'estremità settentrionale significa che “sta finalmente fornendo una casa adatta per i marchi di lusso in tutta la fascia che va da Piccadilly a sud fino a Oxford Street a nord, sebbene ci siano valori locativi contrastanti molto distintivi che prendono forma nei [suoi] vari segmenti”.
È interessante notare che “per la prima volta nella sua evoluzione, la parte più centrale di Bond Street è diventata la zona maggiormente desiderata. Certamente lo è tra i marchi di moda di lusso d'élite, come evidenziato dal fatto che Gucci si è recentemente assicurato proprio in questa sezione centrale della via il trasferimento del suo negozio”. Seguiranno Moncler e Off-White “con numerosi altri marchi in cerca di nuovi locali in questa porzione” della prestigiosa strada.
Ma mentre gli affitti sono complessivamente diminuiti, “con la domanda che c’è, a fronte della scarsità di offerta, stanno arrivando gli aumenti degli affitti e [Savills] prevede che nei prossimi 12-24 mesi questa parte centrale di Bond Street si ritroverà ad avere gli affitti più alti” dell'intera arteria viaria.
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