Boohoo sta per risolvere un ricorso riguardante pratiche promozionali ingannevoli
Nell'ambito di una causa legale negli Stati Uniti, il gruppo britannico Boohoo ha annunciato giovedì di aver accettato i termini di un accordo preliminare con la parte che ha promosso questa class action (azione che consente a un gruppo di consumatori di citare collettivamente in giudizio un'azienda in tribunale per ottenere un risarcimento economico, ndr.) in California. La parte in causa accusa il distributore di moda di praticare promozioni che inducono in errore i consumatori.

La parte avversa accusa il titolare dei marchi Boohoo, Nasty Gal, Pretty Little Thing, Dorothy Perkins e Debenhams di organizzare vendite e sconti fittizi da almeno quattro-cinque anni. Boohoo avrebbe offerto significativi ribassi ai clienti americani sulla base di prezzi gonfiati che in precedenza non sarebbero mai stati pubblicati online.
Nella nota pubblicata, Boohoo afferma che questo pagamento preliminare sarà interamente coperto dai suoi accantonamenti riservati ai reclami, riserve di denaro che ammontavano a 19,1 milioni di sterline (pari a 26,1 milioni di dollari o 22,53 milioni di euro) al 31 agosto 2021.
Citando gli avvocati dei querelanti, il Financial Times ha indicato lo scorso luglio che la società potrebbe subire danni complessivi pari a oltre 100 milioni di dollari se le richieste presentate presso il tribunale della California avranno successo.
Infine, il gruppo di moda ha affermato che non vi è alcuna garanzia che la transazione preliminare si traduca in una risoluzione definitiva del ricorso, ma che le due parti ora lavoreranno di concerto per definire un accordo transattivo giuridicamente vincolante.
La società con sede a Manchester, che ha appena venduto il 10% delle sue azioni a un colosso degli investimenti americano, T Rowe Price, ha raggiunto un record nella prima metà del suo anno fiscale 2021/22, arrivando a 975,9 milioni di sterline (1,15 miliardi di euro) di fatturato, con un balzo del +20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Con Reuters
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