8 feb 2015
Bonotto collabora con An Italian Theory
8 feb 2015
La Manifattura Tessile Bonotto di Molvena (VI), da 4 generazioni uno dei marchi leader nella produzione di tessuti creativi nel mondo, ha stretto una collaborazione con uno dei maggiori talenti emergenti della moda italiana, Alessandro Enriquez, per il suo marchio An Italian Theory.
La partnership tra la manifattura tessile veneta e il brand milanese prevede l’utilizzo di alcuni dei pregiati tessuti Bonotto nelle nuove collezioni uomo e donna autunno-inverno 2015/16 di An Italian Theory. Sono stati utilizzati tessuti colorati, operati con armature singolari dall’aspetto fresco e dal sapore tipicamente italiano.
Questa nuova collaborazione evidenzia i tratti distintivi del DNA Bonotto: unire tradizione ed evoluzione. L’alta qualità e l’innovazione dei tessuti Bonotto sono frutto della ripresa delle maestranze tessili rinascimentali e della costante ricerca dei nuovi trend, caratteristiche che l’azienda tessile rivede nell’essenza tipicamente italiana e fresca del giovane designer siciliano, indica il comunicato ufficiale della collaborazione.
An Italian Theory è il marchio lifestyle del poliedrico designer Alessandro Enriquez, salito alla ribalta nel 2012 con la pubblicazione del libro “10x10 An Italian Theory”, una raccolta di interviste che univano il mondo del food alla moda e al design attraverso il racconto di dieci personaggi. Dal successo del libro prese corpo il progetto stilistico di Enriquez, che da allora ha proposto due capsule collection di accessori uomo e donna e progetti di food e design. Nel 2013, è nata poi la collezione di borse An Italian Theory, realizzata insieme alla stilista Azzurra Gronchi, seguita da una collezione di 20 pezzi di maglieria. Nel 2014, il brand di Enriquez aveva già collaborato con un altro marchio di eccellenza del panorama tessile italiano, la trevigiana Tessitura Monti, per una capsule di capi uomo in tessuto.
La Bonotto S.p.A. è una manifattura tessile a conduzione familiare fondata nel 1912 da Luigi Bonotto per produrre, all’inizio, cappelli di paglia. Convertita nel 1972 in Manifattura Tessile Bonotto SpA, oggi è un’industria verticale a ciclo completo in cui lavorano 200 maestri artigiani. Bonotto produce ogni anno 3 milioni di metri quadrati di tessuti in tutte le fibre. I fratelli Giovanni (il direttore creativo) e Lorenzo Bonotto (il Marketing Manager), ora alla guida dell’azienda, hanno saputo combinare evoluzione e tradizione all’interno della loro esperienza d’impresa creando, accanto alla normale produzione, un sistema produttivo ritornato alla sapienza delle maestranze rinascimentali: la “Fabbrica Lenta”.
Il Gruppo Bonotto possiede un Centro Stile nella sede di Molvena (in provincia di Vicenza) il cui personale produce oltre 1.000 nuovi tessuti a stagione; i tessuti sono realizzati in tutte le fibre: lana pettinata, seta, lino, cotone, viscosa, poliestere, acetato, elastico, e anche in tutte le nuove miscele in grado di fornire nuove soluzioni. Inoltre, c'è la "Fabbrica Lenta" (orditura e tessitura), sempre a Molvena, dove sono realizzati i campioni e le pezze, anche con l’utilizzo di telai a navetta dell’inizio del 1900 per la produzione limitata di tessuti con filati rari e di alto pregio come il cammello albino, il guanaco, la lepre selvatica della Patagonia ed altri. Nata nel 2007, "Fabbrica Lenta" è lo sviluppo contemporaneo della bottega rinascimentale, che rivaluta la cultura delle mani e si propone come nuovo modello per la manifattura italiana. Infine, Tintura & Finissaggio sono effettuati nel polo di Schio (sempre in provincia di Vicenza).
L’azienda veneta produce quattro diverse linee di tessuti, sviluppate per accontentare i clienti con esigenze diverse: una collezione di tessuti concepiti per l’industria del prêt-a-porter, una collezione che ricerca un nuovo concetto di sportswear maschile, con tessuti prodotti con tecniche artigianali, una collezione dedicata al mondo del lusso moderno, fatta di tessuti prodotti con vecchi telai giapponesi alti 75 cm., recuperati e rimessi in funzione. Ogni telaio è controllato, alimentato, oliato da un uomo, per una produzione “lenta”, ricca di “imperfezioni” uniche e irripetibili.
Bonotto è poi un archivio storico, con migliaia di tessuti d’epoca che sono consultati dai clienti di tutto il mondo per la ricerca. Per valorizzare anche questo aspetto, nel 2014 è nato il progetto “Fabrics Room” che mette a disposizione delle migliori scuole internazionali di moda i tessuti dell'azienda di Molvena.
L'intreccio tra arte e impresa, creatività artistica ed innovazione aziendale sono il cuore pulsante di Bonotto, i cui titolari sono fra i maggiori collezionisti italiani ed europei di opere d'arte della corrente Fluxus, alle cui grafiche si ispirano per creare i loro tessuti. Nel giugno del 2013 è stata costituita la Fondazione Bonotto, che ha avuto come madrina d’eccezione Yoko Ono, artista spesso presente a casa Bonotto. Un’avventura che, oltre a valorizzare e diffondere la collezione Luigi Bonotto, mira a promuovere e sviluppare a livello internazionale un innovativo ragionamento tra arte, impresa e cultura contemporanea.
Nel 2014, il fatturato consolidato del Gruppo Bonotto è arrivato a 32,5 milioni di euro, quello di Bonotto come brand a 29,5 milioni, con il resto del giro d'affari generato dalla tintoria di finissaggio “F2” di Schio e dalla holding di gruppo proprietaria degli immobili LB Wall. L'Ebitda (o margine operativo lordo) è cresciuto ancora, arrivando nell'ordine del 16-17%. Primo mercato è ancora l'Italia, con il 33% sul fatturato, il 2° è la Francia, con una percentuale fra il 12 e il 15%, il 3° è la Germania, col 10-12%, poi la Cina con il 10%, e gli Stati Uniti, arrivati in pochissimi anni da zero al 6% del dato.
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