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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 ott 2019
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Boardriders vuole vendere la sua sede europea di Saint-Jean-de-Luz, in Francia

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 ott 2019

Il messaggio che passa non è dei più ottimistici. Il gruppo Boardriders ha deciso di cedere il proprio quartier generale francese di Saint-Jean-de-Luz (Nuova Aquitania). L’annuncio è stato fatto ai team della società il 27 settembre scorso, rivela il media economico locale Objectif Aquitaine, che precisa come il gruppo di marchi per gli sport di scivolamento intenda rimanere affittuario degli spazi.

Le sede di Saint-Jean-de-Luz - Boardriders


La sede europea del gruppo si trova in quella che viene considerata ‘LA’ regione del surf in Europa. Situata lungo l'autostrada A63, fra Guéthary e Saint-Jean-de-Luz, la sua architettura ben visibile afferma perentoria le ambizioni della società.
 
Tuttavia, anche se i team di Billabong, Element e Rvca, che erano basati a Soorts Hossegor (e il cui gruppo è stato acquistato da Boardriders un anno fa), entreranno gradualmente a lavorare negli uffici dei Paesi Baschi francesi, la prospettiva attuale è abbastanza desolante. La mossa va vista come un'ottimizzazione dei costi a livello del gruppo, il cui azionista di maggioranza è dal 2015 il fondo Oaktree Capital.

Una ristrutturazione del business aziendale in Francia, tramite un piano di protezione del lavoro, è stata annunciata nella prima metà dell'anno. Il piano, convalidato dall’ente regionale per l'impiego Direccte a maggio, implica il licenziamento di 136 dipendenti, 73 fra i team di Saint-Jean-de-Luz e 63 a Hossegor. Si tratta del terzo piano di questo tipo dal 2013. Sono previsti aiuti alla mobilità per i lavoratori di Hossegor che decidano di spostarsi a Saint-Jean-de-Luz.
 
Dettagli finanziari sull’accordo tra lo stato e il gruppo Boardriders per sostenere le conseguenze del trasferimento di Billabong da Hossegor, espressamente rivolti al “rilancio occupazionale dell’area Pédebert”, sono stati rivelati a metà settembre. Na Pali, società del gruppo Boardriders, verserà “192.000 euro dedicati alla creazione di posti di lavoro a lungo termine” e “95.500 euro di fondi per il finanziamento della grande vendita promozionale annuale e per il sostegno alla durata nel tempo e alla diversificazione delle attività economiche in legame con la filiera”. 
 
Con l’intero staff aziendale che presto sarà dunque concentrato a Saint-Jean-de-Luz, molti osservatori s’interrogano sulla sopravvivenza stessa della sussidiaria europea del gruppo Boardriders. Dalla tragica scomparsa in mare, all’inizio del 2018, del suo CEO, Pierre Agnès, grande sostenitore del ruolo delle équipe europee nel gruppo, seguita dalla partenza all’inizio di quest’anno di Thomas Chambolle, che l’aveva sostituito, rimpiazzato dall’australiano Greg Healy, l’influenza europea all’interno della direzione del gruppo sembra ormai soppiantata dalla visione americana.
 
Riuscire a rinegoziare il debito
 
Ma perché cedere l’headquarter francese? Il gruppo rimarrebbe fortemente indebitato per 450 milioni di dollari. I nostri colleghi di Objectif Aquitaine spiegano di aver avuto accesso a varie comunicazioni interne: “Grazie alle sinergie, l'EBITDA raggiungerebbe i 202 milioni di dollari nel 2021, il che faciliterà la rinegoziazione del debito e permetterà di investire nel marketing, per rinvigorire le vendite”. La cessione della sede porterebbe dunque in cassa denaro fresco per rimborsare i creditori e rispettare le scadenze.
 
Il Campus di Saint-Jean-de-Luz è stato inaugurato nel 2010. Adattato negli ultimi mesi per questa fusione, vanta 14.000 metri quadrati di locali situati su un terreno di 11 ettari. Il progetto, che ha richiesto due anni e mezzo di lavori, è costato 24 milioni di euro e ha beneficiato del sostegno dello Stato e dei consigli regionale e dipartimentale.
 
Il sito dell’Aquitania precisa poi che, secondo le informazioni in suo possesso, il gruppo diretto da Dave Tanner ha registrato una contrazione delle vendite del 4,4% nei primi 9 mesi del 2019, ma che, grazie ai risparmi ottenuti, come il taglio di posti di lavoro in California in primavera e l’eliminazione dei doppioni nelle funzioni di supporto nelle varie regioni del mondo, l'EBITDA nel periodo ha raggiunto i 97 milioni di dollari, salendo dell’11,9%. Inoltre, Boardriders punta a registrare un fatturato di 1,9 miliardi di dollari sulla totalità dell’esercizio.
 
Boardriders, coi suoi 9.000 dipendenti nel mondo ed altre sedi in California e a Hong Kong, resta dunque un gigante dello sport. Ora le sfide che deve vincere sono: trovare la giusta alchimia tra Billabong e Quiksilver, differenziarsi in un contesto di consumi globali in piena ridefinizione, ma innanzitutto riuscire a saldare i propri debiti.

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