1 feb 2019
BMB Manifattura Borse torna italiana con il buy-out del management
1 feb 2019
Ogni tanto, una gioia. BMB Manifattura Borse, storica azienda di pelletteria fondata nel 1968 a Firenze da Gianfranco Lotti e passata nel 2013 al fondo tedesco Hadler, torna italiana grazie all’acquisizione del capitale societario da parte del suo management. Il valore dell’operazione non è stato divulgato.
A guidare la cordata, l’AD Anton Magnani, arrivato il 1° aprile 2017 per rilanciare l’azienda, che acquisirà il 57,5% del capitale, affiancato dal Presidente, da un Consigliere con funzioni di CFO e da due manager di prima linea. Per l’attuazione del management buy-out è stata costituita la società Luxury Industrial Holding S.r.l.
“Siamo estremamente soddisfatti. È la conclusione di un percorso molto impegnativo avviato poco meno di due anni fa, che ha visto ingenti investimenti e un grande sforzo da parte di tutti noi per riorganizzare e risanare l’azienda, attraverso la soluzione del concordato di continuità”, ha spiegato a FashionNetwork.com Anton Magnani, arrivato in BMB da Sutor Mantellassi. “Abbiamo diviso la società in due rami, vendendo il brand Gianfranco Lotti al fondatore e focalizzandoci sull’attività di produzione conto terzi”.
Gli investimenti sono serviti in particolare per internalizzare parte della produzione, che prima era realizzata esclusivamente da partner esterni; BMB oggi ha una capacità produttiva di circa 150.000 borse all’anno. Inoltre, il lavoro del management negli ultimi due anni ha fatto sì che oltre a Chanel, cliente storico dell’azienda da oltre 10 anni, BMB abbia iniziato a produrre per altri brand internazionali del lusso, oggi 7 in totale.
BMB Manifattura Borse, che conta circa 80 dipendenti, ha chiuso il 2018 con un fatturato di 17 milioni di euro, realizzato prevalentemente all’estero, Francia in testa.
“L’obiettivo per il 2019 è di tornare in utile, con un giro d’affari di circa 22 milioni di euro, per poi perseguire una crescita continua nei prossimi anni”, ha concluso Magnani. “Continueremo inoltre a investire per cogliere le opportunità che il settore della pelletteria di lusso può dare a un’azienda come la nostra. Per il futuro non escludiamo la possibilità di tornare ad avere un marchio di proprietà, ma per il momento vogliamo concentrarci sull’attività b2b”.
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