29 mar 2022
BMB acquisisce la pelletteria Bergamini 1960
29 mar 2022
Continuano le acquisizioni da parte di BMB Manifattura Borse. Dopo essersi aggiudicata lo scorso anno il 95% del trapuntificio Il Giglio di Scandicci, la storica azienda di pelletteria, fondata a Firenze nel 1968, annuncia infatti di aver acquisito il 70% della società Bergamini 1960, che a sua volta detiene il 100% di Maromed 1992, importante base produttiva situata in Tunisia. Il closing è previsto per il 31 marzo.

Un’operazione attraverso la quale BMB amplia la propria produzione alla piccola pelletteria, dando vita un polo di progettazione e produzione di pelletteria di qualità, che estende la propria struttura anche al di fiori dell’Italia: “BMB prosegue il percorso di rafforzamento della propria filiera industriale, anche con l’intento di ampliare la platea dei propri clienti ai marchi del segmento premium e quindi diventando polo di attrazione per quelle dinamiche di near-shoring in atto nei mercati internazionali, che coinvolgono il prodotto finito di pelletteria e i suoi semilavorati”, spiega il comunicato stampa diramato.
I termini dell’operazione prevedono che la famiglia Bergamini resterà nel capitale sociale dell’azienda, la quale manterrà la propria autonomia operativa, pur beneficiando di logiche di sinergia e creazione del valore.
L’operazione è stata in gran parte finanziata attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario sottoscritto da SICI Sgr, società toscana di private capital; ad assistere BMB in qualità di advisor legale è stato l’ufficio fiorentino di Deloitte Legal, mentre Trim Corporate Finance ha agito in qualità di advisor finanziario.
Passata nel 2013 al fondo tedesco Hadler, BMB è tornata italiana a inizio 2019 grazie all’acquisizione del capitale societario da parte del suo management, con in testa l’AD Anton Magnani, che ha acquisito il 57,5% del capitale.
“Riteniamo che questa operazione rappresenti un importante segnale per il distretto della pelletteria di Scandicci e in linea con le recenti attività di aggregazione nella filiera della moda”, ha precisato a FashionNetwork.com Anton Magnani. “Nonostante una flessione di fatturato nel 2020 a causa della pandemia, lo scorso anno abbiamo continuato a investire per rafforzare la nostra struttura industriale e abbiamo chiuso l’esercizio con un valore della produzione pari a 22,6 milioni di euro, rispetto ai 19,3 milioni del 2020, e un EBITDA positivo per 1,3 milioni di euro”.
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