16 feb 2020
Blundstone festeggia i suoi 150 anni e supera i 3 milioni di stivali venduti in un anno
16 feb 2020
All’ultimo Pitti Uomo 97, i Pitti Boys & Girls, ovvero hostess e steward al servizio dei visitatori, indossavano stivaletti Blundstone. Alla manifestazione fiorentina di moda maschile l’azienda ha festeggiato i 50 anni del suo emblematico modello “500” e i 150 anni di storia del brand, con il lancio di uno stivale in edizione limitata, “150 Years Young”, volto a celebrare la sua passione per l’avventura, nata nel 1870 dalle famiglie Cuthberton e Blundstone, che gestivano una fabbrica di scarpe. Quando il nipote dei Cuthberton nel 1932 acquistò le quote dell'altra famiglia, decise di mantenere il loro nome, che era più facile da pronunciare del suo, e fondò la Blundstone Ltd. a Hobart, capitale della Tasmania, la grande isola a sud dell’Australia.
Come marchio, Blundstone vende i suoi prodotti direttamente in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti, mentre su tutti gli altri mercati si avvale di distributori locali. In Spagna, Italia e Svizzera è distribuito dalla ben nota realtà bolognese WP Lavori in Corso. In Francia, dove è ancora relativamente poco noto, da Héritage Diffusion. A livello assoluto, Blundstone è distribuito in circa 10.000 punti vendita multimarca di 70 nazioni mondiali.
Di recente, e per la prima volta nella sua storia, Blundstone ha puntato anche sul retail, aprendo prima un pop-up store a New York, a novembre, nel quartiere di Williamsburg a Brooklyn, “che ha avuto ampio successo”, ci ha detto Adam Blake, Global Head, Brand Design and Consumer Engagement di Blundstone, “poi il nostro distributore britannico ha aperto un secondo pop-up store Blundstone in Inghilterra, sempre in novembre, nel quartiere londinese di SoHo su Great Windmill Street, vicino alla fermata della metropolitana di Piccadilly Circus: anche questo sta andando molto bene”.
In Italia non ci sono ancora progetti di vendita diretta al dettaglio. “Spetterà a WP decidere se utilizzare questa strategia”, indica Blake, il quale sostiene anche come “ci sia ancora molto che possiamo fare con gli stivali, nostro DNA e core business da oltre 150 anni. Sentiamo infatti di poter espandere questo prodotto (realizzato anche nelle versioni per bambini) anche in altre aree, geografiche e produttive, e pensiamo che offra un’alternativa interessante e versatile alle sneaker e alle scarpe per la città”.
L’azienda, sostanzialmente monoprodotto, vende i propri stivali dai 169 ai 210 euro al pubblico, ma dal prossimo autunno lancerà una linea di fascia più alta, chiamata “Heritage”.
Blundstone, realtà ancora familiare, preferisce non comunicare il proprio turnover. “Ma posso dire che abbiamo venduto più di 3 milioni di stivali in tutto il mondo nel 2019 (ne deriva una stima di 200 milioni di dollari australiani, o 120 milioni di euro, ndr.). La nostra attività è raddoppiata come dimensioni negli ultimi 5 anni e pensiamo che nei prossimi 5 raddoppierà ancora. Oggi sono 70 i nostri dipendenti diretti”, puntualizza Blake.
Stati Uniti, Canada, Israele ed Italia sono i primi quattro mercati del marchio, tutte nazioni in cui è presente da oltre 20 o 25 anni. In tutti questi Paesi gli stivali Blundstone hanno un seguito di culto. In particolare, in Israele, fu nel 1999 che un produttore cinematografico, Amos Horowitz, s’innamorò di questi stivali, indossati da un amico che li aveva comprati in Australia. Il produttore decise allora di distribuire il brand nel suo Paese, in cui sono diventati un piccolo fenomeno di costume, tanto che gli israeliani li portano anche in spiaggia con i pantaloncini o una gonna.
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.