Ansa
18 feb 2016
Blitz di Greenpeace da The North Face a Milano
Ansa
18 feb 2016
Ancora un blitz di Greenpeace questa volta in centro a Milano, nella mattinata del 18 febbraio, dove alcuni attivisti sono entrati nel negozio The North Face in Galleria San Carlo, per protestare "contro l'uso di sostanze chimiche pericolose - spiegano dall'associazione - nella produzione di abbigliamento e accessori da parte del marchio statunitense".

Gli attivisti hanno sparpagliato coriandoli rossi - simbolo dei composti PFC - all'interno e davanti al negozio del noto marchio.
Secondo il rapporto di Greenpeace "Tracce nascoste nell'outdoor", nel quale sono stati analizzati 40 prodotti, il sacco a pelo "The North Face" ha mostrato una delle concentrazione più elevate di PFOA, un PFC a catena lunga collegato a numerose patologie gravi tra cui il cancro, con valori sette volte maggiori rispetto a quelli consentiti in Norvegia, uno dei pochi Paesi al mondo in cui questo composto è già soggetto a restrizioni.
"The North Face ha recentemente dichiarato di voler eliminare i PFC entro il 2020 solo dai capi di abbigliamento, continuando così a contaminare consapevolmente l'ambiente quando soluzioni prive di queste sostanze sono già disponibili sul mercato. Come intende muoversi, invece, l'azienda rispetto a sacchi a pelo, zaini, tende, scarpe e altre attrezzature outdoor?" dice Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia.
"Auspichiamo che The North Face agisca con l'urgenza richiesta ed elimini subito i PFC e le altre sostanze tossiche firmando un impegno Detox serio e credibile che tuteli l'ambiente e la salute dei consumatori di tutto il mondo".
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