9 gen 2019
Blauer: crescita sana e in doppia cifra; prosegue l’espansione in Europa e Giappone
9 gen 2019
Chiude il 2018 definendosi “molto soddisfatto” Enzo Fusco, patron e designer del gruppo FGF Industry, che da un ventennio gestisce in Italia il marchio statunitense Blauer, fornitore delle divise dei poliziotti americani dal 1936. Due anni fa, Fusco ha rafforzato la sua presenza nel marchio americano acquistando il 50% delle quote della società con sede a Boston (mentre l'altro 50% è ancora di proprietà della famiglia Blauer, ndr.). “Chiudiamo il bilancio dei primi 20 anni di Blauer USA in Italia con 52 milioni di euro di fatturato”, indica a FashionNetwork dal suo stand di Pitti Uomo 95 l’imprenditore vicentino, “pari a un +18% in un anno, con circa 6 milioni ottenuti dalle licenze di calzature, profumi e accessori, le quali si consolidano, soprattutto le scarpe (cresciute del 35%), ma anche il profumo ha prospettive interessanti con la nascita della seconda fragranza, sempre realizzata da Mavive, dall’accezione più young”.
La crescita dell’azienda è anche molto sana (“Lo dimostra l’EBITDA del 19% circa”, ricorda Fusco), e si avvantaggia dell’uscita dai conti dei dati di C.P. Company, venduta ormai 3 anni fa al gruppo di Hong Kong Tristate Company, “senza rimpianti”, afferma lo stilista e Presidente del gruppo di Montegalda (VI). "Da quando ho deciso di concentrarmi solo su Blauer sono arrivati bellissimi risultati; sono contentissimo che oggi C.P. Company stia performando molto bene, ma i suoi costi di gestione erano diventati per noi insostenibili, tanto che ci ha fatto perdere 14 milioni di euro. Oggi siamo riusciti a superare il fatturato di gruppo che generavamo con C.P. in portafoglio”.
Il 90% del fatturato aziendale è generato da Blauer, distribuito in 1.500 multimarca mondiali (650 in Italia), mentre il restante 10% è ottenuto da Prince Tees, il marchio di t-shirt e felpe in cotone e cashmere ideato insieme al Principe Emanuele Filiberto di Savoia e da un anno venduto solo online, e da Ten C, la linea di sportswear di lusso disegnata da Alessandro Pungetti e Paul Harvey, un prodotto anch’esso di nicchia sempre venduto in 200 negozi top mondiali.
Blauer ha invece deciso di congelare l’altra etichetta BPD Be Proud of this Dress e il progetto di una licenza nel beachwear.
Il fatturato è stato ottenuto per il 70% sul mercato italiano, il 30% all’export. Ma Enzo Fusco vuole portare questa percentuale al 60%. “È andato benissimo il Giappone”, dice il Presidente, “dove prevediamo di aprire in primavera un monobrand a Tokyo. Aspetteremo una stagione o due prima di puntare (attraverso partner locali) su Corea del Sud e Cina, Paesi che prendono sempre in forte considerazione il Sol Levante come riferimento. Abbiamo tenuto per ultimi gli Stati Uniti, sbocco estremamente importante, ma per altri versi difficile e pericoloso. Negli USA il 60% delle vendite avviene online, perciò devi essere preparato e veramente solido finanziariamente. Le nazioni più cresciute nel 2018 sono state Germania, Austria, Spagna e Repubblica Ceca, tutte con percentuali fra il +15% e il +20%. Abbiamo rilanciato la Francia, e siamo approdati in stati nuovi per noi: Polonia, Svezia, Norvegia e Danimarca".
A Pitti Uomo 95 Blauer USA ha proposto look grintosi, che reinterpretano il suo DNA americano, fra capispalla in diverse lunghezze in taslan light impermeabile, parka ispirati alle spedizioni trans-antartiche dall'aspetto sportivo, il neoprene stretch protagonista della linea tecnica e le immancabili giacche di pelle, proposte anche con nuovi trattamenti o abbinate col nylon, o i giubbotti in pelle imbottiti in piuma e in ovatta.
Intanto Blauer diventa sempre più green. “Per le imbottiture dei giacconi già da tempo utilizziamo piume riciclate che un'azienda italiana ci fornisce dopo averle recuperate da vecchi piumini o da coperte usate, lavate, sterilizzate e asciugate”, chiosa Federica Fusco, figlia di Enzo, socia del gruppo, membro del CdA e direttrice marketing e comunicazione di Blauer. “In alcuni capi aggiungiamo imbottiture di nylon proveniente da bottiglie di plastica riciclate che vengono fuse e filate. Anche nelle tinture utilizziamo prodotti che rispettano l'ambiente".
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