29 set 2022
Biasia si rilancia grazie a Miriade
29 set 2022
La napoletana Miriade S.p.A. investe nel rilancio di Francesco Biasia, brand di borse nato nel 1977 a Dueville (VI) e sinonimo di artigianalità e glamour, che ha acquistato alcuni anni fa dal gruppo Braccialini. L’azienda partenopea inizia dal rebranding (solo Biasia, via il nome Francesco, inserendosi dunque in un trend in atto e già visto da Ferragamo, Saint Laurent o Balestra, ad esempio), affiancato da un nuovo logo e dal nuovo colore iconico azzurro chiaro. È nuova anche la direzione creativa, affidata all’affermato duo stilistico Salar Bicheranloo e Francesca Monaco, a capo dei brand Salar e Themoiré.
“Il rilancio di Biasia arriva al momento giusto, perché è un marchio dallo stile pienamente anni 2000, che in questo momento sono un trend fortissimo per la moda e gli accessori in generale”, spiega a FashionNetwork.com lo stilista Salar Bicheranloo. “Tutti i dettagli, le costruzioni, le metallerie, l’allure generale sono elementi già insiti nel DNA di Biasia, che abbiamo dovuto semplicemente riprendere e riproporre in chiave moderna, mantenendone intatti i valori del brand, le cui radici risalgono all’artigianato della conceria veneta, e infatti le borse sono realizzate in pelle tutta italiana”.
Emblematicamente, la it-bag che riattualizza l’heritage del marchio è stata chiamata “Y2K” ed è stata presentata in un evento esclusivo in Fashion Week a Milano, al Radio Rooftop di Via Marco Polo. Il nuovo modello, proposto in due misure, è stato realizzato partendo da uno studio sul DNA delle creazioni di Francesco Biasia: volumi comodi, tasche, fibbie, rinforzi, sono le parole chiave che nella nuova interpretazione assumono forme fluide e bold in una gamma di 7 colori, dal classico nero alle tinte più strong del fucsia e del giallo.
Lo stilista ha deciso di riprendere l’allure elegante, ma anche la funzionalità pratica delle borse Biasia, eliminando però i borsoni, visto che nello stile odierno “la moda è indirizzata verso altre dimensioni”, afferma. “Ho voluto mantenere il concept della praticità, non perché la Y2K abbia tante tasche, ma perché si può usare indifferentemente di giorno o di notte. Dunque siamo partiti con una sorta di monoprodotto, ma in due dimensioni, perché fosse chiara la direzione che davamo. Molto importante per me in questo momento”, prosegue il designer, “è anche che un marchio abbia un colore identificativo. Francesco Biasia aveva un turchese-pavone come colore iconico, ma mi sembrava poco moderno. Perciò l’ho portato alla tinta basica da cui parte: ne è emerso questo azzurro-ciano, che diventa il nuovo emblema visivo del brand”.
Quattro invece i materiali per questa prima uscita: un vitello nappato, dei laminati, un capretto molto stropicciato dal gusto più retrò e una stampa cocco super-trendy. “Nel tempo vorremmo inserire pellami più sostenibili. Non ho ancora voluto farlo per non sovraccaricare la linea di troppi messaggi e informazioni, soprattutto per chi conosce per la prima volta il brand. Volevo che per ora ne emergessero stile, gusto, tradizione, dettagli, manifattura”, precisa Salar Bicheranloo.
“C’è stato un momento in cui Francesco Biasia era il secondo gruppo di pelletteria in Italia, dopo Furla, e quarto in Europa. Poi, secondo me, ci sono stati alcuni errori strategici: viene venduto al gruppo Burani, a livello di stile ‘mischiato’ un po’ a Mandarina Duck, poi ceduto a Braccialini, il quale per anni lo dà in licenza a Miriade, che lo compra 5 anni fa, quando il gruppo Braccialini fallisce”, racconta Bicheranloo.
“Il rilancio viene frenato dallo scoppio del Covid-19, ma poi Miriade decide di farlo ripartire e chiama noi come designer, visto che ci conosceva bene perché avevamo avuto rapporti commerciali con loro per il brand Salar”, continua lo stilista. “Sono i casi della vita: quando arrivai in Italia nel 2008 i negozi Francesco Biasia avevano la fila che arrivava fin quasi alla strada e quando con Salar arrivammo ad esporre al Mipel avevamo il nostro piccolo stand preallestito e Biasia aveva ancora uno spazio gigantesco, mentre oggi abbiamo la possibilità di disegnarlo ripartendo da zero. Essere stati scelti per ricoprire il ruolo di direttori creativi per rilanciare in chiave moderna questo marchio, cui combinare la nostra visione, è davvero un onore”.
La strategia commerciale di Miriade per Biasia si appoggerà allo showroom milanese Marcona 3, che ne curerà la distribuzione a livello mondo. “Per il tipo di borse proposte, ci interessa soprattutto consolidare Biasia in Italia, che è una vetrina per il mondo”, spiega ancora Salar Bicheranloo, “per poi portarlo a diffondersi soprattutto in America, che ritengo mercato d’elezione per il brand, grazie al suo stile da ‘California anni 2000’. In più, gli Stati Uniti hanno visto riesplodere i consumi di moda e lusso in questo periodo. Senza dimenticare ovviamente l’Europa, con Germania e UK come nazioni cui puntare in modo particolare”, conclude.
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