11 feb 2019
Beste rivoluziona la cattura dei colori con il sistema Bestone
11 feb 2019
Azienda totalmente integrata, in quanto produce dal tessuto al capo finito, la Beste di Cantagallo (PO) ha messo a punto un’innovazione digitale per automatizzare e velocizzare il processo di produzione, chiamata Bestone. Grazie ad un piccolo colorimetro cilindrico miniaturizzato, ricaricabile, dotato di occhio elettronico e collegato ad una app, il cliente può catturare il colore direttamente col proprio device, su una qualsiasi superficie (uniche limitazioni, tessuti e superfici riflettenti), codificarlo con un algoritmo (know-how creato da Beste dopo 7 anni di studi e ricerche) e inviarlo direttamente ai laboratori dello stabilimento pratese della società per riprodurlo.
“Lo sviluppo di un sistema di questo genere era una necessità, non solo un’idea”, ha dichiarato a FashionNetwork.com Giovanni Santi, che fondò la Beste nel 1992, incontrato al salone Milano Unica. “Oggi le prove colore rappresentano un costo ingente e una perdita di tempo per clienti e fornitori: dalla richiesta alla spedizione del colore possono passare da 8 a 20 giorni; in più se il colore non è ben interpretato servono dei rinvii e quindi altro tempo. Con Bestone, invece, questi tempi si abbattono: il cliente cattura il colore in maniera precisa, questo viene trasferito in tempo reale nei laboratori della società e in 48 ore Beste spedisce le prove di colore richieste. Ne consegue un vantaggio anche per l’ambiente, perché l’inquinamento dovuto ai trasporti dei campioni viene drasticamente ridotto”.
La app Bestone permette di trasferire il colore appena captato su un’ampia gamma di supporti tessili. E si può scegliere il formato: si va dalla referenza minima di 3×3 centimetri, a quella massima di 5 metri in tutta altezza.Si può scegliere da remoto tra 8 materiali diversi sui quale vedere la prova colore (popeline di cotone, taffetà di cotone, twill di cotone, taffetà di nylon, tela di lino, crêpe de chine di seta, popeline di viscosa, lana pettinata, panno di lana cardato).
La differenza con gli standard della statunitense Pantone, la cui attività nell’identificazione e classificazione dei colori è rappresentata da un sistema finito, è dovuta al fatto che attraverso Bestone si può catturare, e quindi riprodurre, qualsiasi colore esistente, tanto che Santi lo considera un “iTunes del colore”. Con questo strumento Beste garantisce il 100% della riproduzione del colore nella sua reale definizione.
Il fatturato 2018 di Beste ha raggiunto i 29,5 milioni di euro, crescendo del 18% sul 2017, quando era già salito del 6,8%. Attualmente i clienti dell’azienda pratese sono 380 in 14 nazioni, i fornitori sono 383 (216 dei quali italiani). I dipendenti sono 145, ben 16 in più di un anno fa. Il trend di crescita del fatturato riflette anche il progressivo abbandono di Beste delle produzioni a grandi volumi e bassi margini, per dedicarsi solo alle produzioni ad alto valore aggiunto ed elevata tecnologia e know-how.
Beste possiede un vasto archivio informatizzato, chiamato “Tessuteka”, in cui sono raccolti più di 26.000 articoli e colori, per un totale di 13.000 tessuti greggi diversi, suddivisi in 56 stagioni, a partire da quella della Primavera-Estate del ‘93. Il materiale è stato raggruppato in 19 tipologie, ma presto il motore di ricerca consentirà di percorrere la raccolta secondo ulteriori linee di consultazione: le fibre, l’armatura, il peso, le caratteristiche di finissaggio, gli ambiti di utilizzo e le funzionalità.
A marzo 2012, Beste ha creato una Joint Venture con H&B Textile Technology Ltd (al 75% di proprietà di Anhui Huamao e al 25% di Beste SpA). A febbraio 2014 è stato inaugurato ad Anqing lo stabilimento industriale di tintoria e finissaggio nato dall’accordo (46.000 mq di superficie coperta su di un’area di 60.000 mq). Huamao è un’azienda leader in Cina sul tessile con una capacità produttiva che varia dai filati (300.000 fusi di filatura cotoniera) fino alla tessitura (2.800 telai), i cui rapporti con Beste si sono consolidati da 10 anni circa nella fornitura di questi semilavorati. Lo stabilimento Italiano di Cantagallo è il centro ricerca e sviluppo di tutta la collezione tessuti e fornisce il know-how necessario allo stabilimento cinese.
Beste produce da gennaio 2014 anche un marchio d’abbigliamento tutto suo, Monobi, che vuole rappresentare una sintesi tra performance funzionali dell’abbigliamento outdoor e senso stilistico urban-fashion. Laser, ultrasuoni, tecniche di saldatura e termonastratura sono gli elementi tipici di un prodotto privo di cuciture e che parte dal know-how di Bestone nel cotone. Il marchio produce al momento una cinquantina di referenze di capispalla da uomo ed è distribuito in 50 negozi premium mondiali, “ma il target di sviluppo è di raggiungere i 200 clienti nel mondo entro i prossimi tre anni. Allo studio c’è una linea donna”, conclude Giovanni Santi.
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